Hernanes, il lento risveglio: il Profeta accende la luce, con Pjanić

La Juventus scesa in campo questa sera contro la Dinamo Zagabria aveva il compito di rispedire ai numerosi critici le tante opinioni negative espresse nel post-partita della gara di esordio in Champions League contro il Siviglia e dopo il match, seppur vinto, di sabato scorso in casa del Palermo. I bianconeri hanno portato a termine la missione, l’avversario non era certo di prima fascia ma un 4-0 in trasferta fa sempre rumore.

Hernanes, uno dei protagonisti

Nell’undici messo in campo oggi da Max Allegri c’era un elemento in particolare che, al di là della squadra in generale, aveva una voglia matta di dire la sua e mettere in campo una prestazione coi fiocchi; trattasi di Hernanes, nascosto nell’ombra da ormai un anno intero. Lo stesso centrocampista brasiliano, al termine della partita col Cagliari, aveva dichiarato: “Se mi guardassi giocare dalla tribuna, mi fischierei anche io”.

Mostrando così un grandissimo senso di autocritica, ma al contempo mettendo in evidenza la volontà di voler migliorare; partendo poi proprio da quella partita contro i sardi, dove risultò uno dei migliori in campo, la risalita tanto agognata verso l’apprezzamento è cominciata.

Il Profeta da regista

Allegri, contro la Dinamo, ha schierato il Profeta nuovamente nel ruolo di regista; lì, dove inizialmente avevano fallito prima Pjanić e poi Lemina. Nel match di Champions, l’ex Lazio ha dato continuità all’ottima prova di una settimana fa, prendendo ulteriore dimestichezza in questa nuova posizione e guadagnandosi di diritto la nomina a sostituto di Marchisio fino al suo ritorno.

In mediana Hernanes ha funzionato sia come regista puro, smistando palloni interessanti per i compagni, sia come uomo di quantità quando bisognava badare più alla sostanza che alla forma; in più, scorrendogli nelle vene l’estro del bombardiere, mai rinuncia a calciare dalla lunga (anche lunghissima) distanza indifferentemente col mancino e con il destro.

Più lui che Lemina

In senso strettamente tattico, il brasiliano quando gioca con questa costanza funziona molto di più rispetto a Lemina troppo macchinoso e ancora troppo acerbo per svolgere un compito di tale importanza in un 3-5-2 che mira principalmente alla qualità.

Con il Profeta alle spalle di Pjanić, infatti, la Juventus ha la possibilità di giocare con due centrocampista dalle spiccate doti nel palleggio, ma soprattutto permette al bosniaco di avere maggiore libertà di spazio e di manovra, di rendersi pericoloso in area di rigore e dare libero sfogo alla propria enorme e deliziosa fantasia. Come in occasione delll’assist per il raddoppio di Higuaín contro la squadra croata.

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Con un Hernanes così, dunque, Marchisio può proseguire con più attenzione il suo recupero e la dirigenza bianconera può lavorare con maggiore serenità sul mercato invernale per trovare un centrocampista di assoluto valore.

Emanuele Catone

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