Dopo 2 anni di assenza ritornano allo stadio gli ultras più caldi della Dinamo Zagabria. I Bad Blue Boys dopo una lunga guerra contro il patron del club Mamic, hanno deciso di risostenere la propria squadra dalla partita contro la Juventus.
I tifosi depongono quindi le “armi” per aiutare la Dinamo Zagabria in un momento piuttosto difficile della stagione. Cambio in panchina con Sopic a prendere il posto di Kranjcar, a causa di un avvio di campionato complicato.
Il presidente Mamic è un personaggio molto controverso e con un passato non proprio da Premio Nobel per la pace. Arrestato per insulti razzisti al ministro dello sport croato, il serbo Zelko Jovanovic. Sospeso per diverse settimane da dirigente della Dinamo per aver assalito un membro della Federcalcio croata. Ammissione di aver truccato alcune partite. Lo scontro con i BBB nacque dalla decisione di compilare delle vere e proprie blacklist per impedire a oltre 2000 ultras di assistere alle partite della squadra sia in casa sia in trasferta.
Il 18 ottobre di 2 anni fa, la curva denunciò Mamic di essere stato il mandante dell’omicidio di due BBB. Un mese più tardi la protesta si spostò anche in Italia a San Siro, in occasione della sfida per le qualificazioni agli Europei di Francia. Disordini, lancio di petardi e fumogeni ad interrompere la gara.
A quasi due anni distanza con questo comunicato gli ultras decidono di ripopolare il Maksimir: “Il gruppo organizzato Bad Blue Boys ha preso la decisione di tornare a seguire le partite del nostro club in tribuna nord a partire dal match contro la Juventus del 27 settembre prossimo. La decisione è stata presa in accordo con tutte le sezioni distaccate e i gruppi organizzati attivi e riguarda tutte le partite di tutte le competizioni alle quali la Dinamo Zagabria parteciperà. La tribuna nord, intesa come la nostra casa, il luogo in cui si sono svolte tutte le nostre battaglie in difesa del nome e dell’onore del club, negli ultimi anni è rimasta deserta, ma non per nostra volontà. Tutti i proclami sullo stato di diritto e su norme giuridiche che siano uguali per tutti, tutto ciò per cui abbiamo combattuto, sono crollati come un castello di carte. Non siamo mai scesi a compromessi, né abbiamo mai accettato soluzioni parziali, e così sarà anche in futuro! Forse all’inizio la nostra lotta era indirizzata verso un solo uomo (Mamić), il cui potere all’interno del sistema calcio e di altre strutture è notevolmente diminuito, ma oggi abbiamo esigenze precise: tutti sono consapevoli che lo stato attuale delle cose va cambiato e che il movimento legato al tifo organizzato, nella sua totalità, non rimarrà più impassibile di fronte alle nefandezze del nostro calcio. Il bersaglio non è più un solo uomo: l’intero sistema è il primo nemico dei tifosi. Torniamo per lottare affinché avvenga un cambiamento: questo è il nostro compito. Torniamo perché il Maksimir è la nostra casa, così come lo è la tribuna nord, e tutto il resto, eccetto noi e la Dinamo Zagabria, non conta, è passeggero. La Dinamo è un club che appartiene ai suoi tifosi. La nostra battaglia terminerà solo quando verranno stabiliti precisi criteri per la scelta delle persone a comando del club, in accordo con la maggioranza dei tifosi della Dinamo di tutte le tribune”.
Domani sera il Maksimir sarà un vero e proprio inferno. La Juventus dovrà vedersela non solo contro 11 giocatori, ma anche contro 38 mila tifosi. La Dinamo Zagabria cercherà il miracolo. La squadra di Allegri è avvisata, non sarà una passeggiata.
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