Domani Marko Pjaca tornerà a Zagabria per sfidare per la prima volta la sua ex squadra. Nel suo Maksimir. Lo stadio in cui è diventato grande e si è affacciato al calcio che conta. In due stagioni con la maglia Dinamo, a livello professionistico, ha conquistato altrettanti campionati e coppe di Croazia. Totalizzando 91 presenze, 28 gol e 23 assistenze.
Alla vigilia della seconda giornata del girone di Champions, La Gazzetta dello Sport ha intervistato Marko Rog, ex compagno di squadra di Pjaca, ora al Napoli, e Zoran Joksovic, l’allenatore dei tempi dell’academy della Dinamo. Entrambi hanno elogiato il talento della Juventus e hanno previsto per lui un futuro raggiante.
Rog: “Ci sfidavamo da piccoli, poi siamo diventati inseparabili nelle nazionali giovanili, finché l’anno scorso l’ho raggiunto alla Dinamo: sono contento che sia una star, aspetto solo Juve-Napoli!”
Joksovic: “Era capitano, miglior giocatore e capocannoniere, ma in generale era un bimbo modello: ascoltava, capiva e non rispondeva alle autorità e questo lo ha imparato in famiglia. Lo cosa che mi ha colpito di Marko da piccolo è che non piangeva mai. Nemmeno quando le cose andavano male. La mamma era nazionale di judo, il padre di lotta: gli hanno insegnato il valore dell’allenamento. Mateo Kovacic ha più talento, Marko una testa migliore che lo porterà più in alto“.
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