Critiche, mugugni, lamenti. L’anno bianconero era partito a mille, con quella vittoria contro la Fiorentina grazie al gol dell’acquisto dell’anno, Higuain, e la consapevolezza di avere una squadra forte che poteva arrivare dappertutto. In realtà, però, sono bastati un paio di risultati no e qualche prestazione scarna per iniziare a criticare squadra, dirigenza e tecnico: un atteggiamento che oramai è diventato prassi e va avanti ogni qualsiasi volta che c’è una qualsiasi difficoltà.
A volte ci si dimentica di contestualizzare il tutto. Le prestazioni negative contro Inter e Palermo sono arrivate non a marzo, quando ci si gioca lo scudetto e la Champions, ma a metà settembre. Partite che contano sì allo stesso modo tre punti, ma che non possono e non devono avere la stessa importanza dei match da disputare quando realmente ci si gioca il dentro o fuori. Per questo, la parola d’ordine è quella preferita da Max Allegri: calma. Calma perché siamo all’inizio; calma perché ci sono state prestazioni importanti (Sassuolo, Cagliari, la stessa partita col Siviglia); calma perché Pjanic e Higuain si stanno dimostrando innesti importanti; calma perché si è primi in classifica e mancano cinque giornate alla fine del girone di Champions League.
Una delle frasi più ripetute da Allegri da quando è arrivato alla Juventus è emblematica: “Bisogna essere nella miglior condizione a marzo”. Questo, naturalmente, non significa che prima si possono perdere le partite, ma che essere appannati all’inizio della stagione può essere normale. E,
Una condizione atletica non perfetta, acquisti che stanno entrando, mano mano, nel vivo del gioco, un Marchisio ancora infortunato non sono alibi, ma possono essere delle attenuanti per delle prestazioni poco brillanti. La Juve di Allegri, dopo 6 partite ufficiali, ha ottenuto 5 vittorie, 1 pareggio e 1 sconfitta. L’anno scorso sarebbe stato oro, quest’anno invece sembra tutto negativo. Non è così, non può assolutamente essere così: è necessario trovare equilibrio tra ciò che si pensa a caldo e ciò che realmente è. Prima di azionare la bocca – o la tastiera – bisognerebbe, quindi, un attimino, fare ricognizione col cervello.
This post was last modified on 25 Settembre 2016 - 17:41