Tre punti importanti ma prestazione da rivedere: Palermo-Juventus si chiude sullo 0 a 1, con i bianconeri che però si dimostrano tutt’altro che la corazzata che tutti si aspettavano di vedere. Anzi, la coppia pesante Mandžukić –Higuaín non riesce a decollare soprattutto per l’atteggiamento generale e la prestazione insufficiente del centrocampo bianconero. Una prima per il duo che è meglio non ricordare.
PRIMO TEMPO – Allegri si mantiene sul 3-5-2 affidandosi per la prima volta ai “due 9” della sua rosa. I primi 20 minuti si contraddistinguono per le difficoltà della Juve dovute al buon pressing dei rosanero. I padroni di casa riescono ad infastidire non poco la Signora, che dalla sua si presenta al Barbera con quello che sarà il suo più grande limite: il proprio centrocampo. Sì, perché tutta la squadra e in particolare il reparto centrale, si dimostra svogliata e senza grinta. Sono poche le idee in mezzo e troppo lenta è la manovra offensiva, con un Lemina assolutamente insufficiente in fase di impostazione e molto più efficace in quella di interdizione. La squadra di De Zerbi ci mette anche del suo, adattandosi perfettamente alla situazione e sfruttando l’atteggiamento negativo degli juventini aumentando la pressione. Ogniqualvolta la Juventus è in possesso palla, il centrocampo del Palermo riesce ad allinearsi perfettamente, inserendosi tra il centrocampisti e i difensori avversari, impedendo una buona costruzione del gioco. Al 31′ esce Rugani per infortunio ed entra Cuadrado, passando di fatto al 4-3-3. Il colombiano prova a sia a dare man forte a Dani Alves, molto in difficoltà dal punto di vista difensivo, sia a proporsi e ripartire provando a duettare con i centrocampisti, diventando dunque il punto di riferimento a destra e monopolizzando il gioco da quel lato. La partita di Madama e soprattutto l’atteggiamento però non cambia, chiudendo i primi 45 sullo 0 a 0.
Un match confusionario e andato oltre ogni aspettativa per la Juventus, con Allegri che ha dovuto adattarsi ad esigenze impreviste. La mancanza di Dybala si è sentita non poco, soprattutto per la costruzione palla a terra, ma il peggio è stato dettato dall’atteggiamento di tutto il centrocampo: senza fame e lucidità, la squadra non può girare.
This post was last modified on 25 Settembre 2016 - 10:45