Ancora digiuno da goal per Paulo Dybala. Anche ieri, nel match contro il Cagliari, l’argentino è rimasto a secco. La sterilità realizzativa del numero 21, però, non preoccupa Allegri. Ieri, infatti, c’è stato un’incontrastato dominio Juve. Non c’è stata partita. La squadra di Allegri ferita doveva dare un segnale ed è stato chiaro sin da subito.
PAULO DYBALA: CLASSE AL SERVIZIO DELLA SQUADRA
Qualità, incisività e coralità di gioco. Come riportato da “La Gazzetta dello Sport” nell’edizione odierna, sono andati al tiro quasi tutti i giocatori: da Alex Sandro a Dani Alves (che ha giocato 138 palloni), da Lemina e Pjanic, fino ad arrivare a Higuain che, prima del raddoppio ha sfiorato due reti e colpito un palo.
Chi, invece, non è mai riuscito a liberarsi al tiro è stato Paulo Dybala: in 72 minuti l’argentino ha calciato in porta una sola volta. Quanto Mandzukic in 9’, per intenderci. Higuain ha calciato 4 volte in porta e una fuori, Dani Alves e Alex Sandro due.
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REGISTA A TUTTO CAMPO
Come scrive la Rosea, se nelle prime uscita poteva sembrare un caso vederlo agire a trenta-quaranta metri dalla porta, ieri si è avuta la netta sensazione che in questa nuova Juve super offensiva il talento di Paulo dovrà essere messo al servizio della squadra per favorire gli inserimenti delle mezzali in quel vuoto cosmico che si crea quando Dybala accorcia sulla mediana o sulle fasce. La sensazione, dunque, è che il vero regista porta la maglia numero 21 sulle spalle.
E i numeri lo confermano: Paulo ha effettuato 8 lanci, 6 sponde e creato 4 occasioni da goal.
Nella prima stagione in biaconero Dybala girava intorno a Mandzukic, abituato più alla lotta che alla finezza. Con Higuain l’intesa c’è, ma tra i due argentini il cannibale d’area diventa il Pipita, confinando Dybala al ruolo di rifinitore, più che rapinatore d’area.
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