Youth League, Juventus – Siviglia 2-1: le pagelle dei bianconeri.
Del Favero 5.5 – Incolpevole sul gol del Siviglia, non deve compiere interventi particolarmente pericolosi, ma in generale non trasmette mai troppa sicurezza. In particolare, fatica con i piedi, rendendo complicata la gestione della sfera in difesa.
Beruatto 5 – Nel complesso non gioca malissimo, ma fatica terribilmente contro un eccellente Pozo, ed è colpevole in occasione del gol andaluso. È lui, infatti, a sbagliare completamente l’anticipo, aprendo la strada al succitato avversario, che poi ha servito benissimo Mena in mezzo all’area.
Vogliacco 5.5 – In due o tre azioni appare un po’ troppo svagato e fa un po’ di fatica quando puntato direttamente. Gli errori più gravi, però, li commette palla al piede. È senza dubbio tra i colpevoli delle difficoltà a far girare il pallone in difesa.
Severin 6 – Come Vogliacco, palla al piede è rivedibile, ma è più attento del compagno, soprattutto in alcuni frangenti, in cui è molto bravo a bloccare l’azione avversaria sul nascere, con anticipi perfetti.
(14′ st Mosti 6 – Non incide, ma entra con il piglio giusto e mette in campo la grinta di cui aveva bisogno in quel momento la Juve. Come primo impatto, si può decisamente essere soddisfatti.)
Rogerio 6.5 – In avanti è una spina nel fianco costante e i traversoni che mette in mezzo sono tutti di ottimo livello. Dietro ci mette un po’ di tempo a prendere le misure, ma con il passare dei minuti diventa più sicuro e con il fisico sopperisce a qualche lettura errata. In netta crescita rispetto all’esordio di Udine.
Macek 5 – Il ceco delude. Da lui ci si aspetta sempre qualcosa in più, ma le giocate ‘da Macek’ si contano sulle dita di una mano. Con il passare del tempo, poi, si innervosisce e diventa meno lucido. Capita anche ai migliori di steccare qualche appuntamento.
Toure 6 – La sua partita, come spesso accade, va divisa in due: fase difensiva e fase offensiva. Nella prima è quasi perfetto, nella seconda pesantemente insufficiente. Soprattutto a inizio gara tappa un’infinità di buchi, ringhiando sugli avversari con la cattiveria delle grandi occasioni, ma quando deve impostare fatica tremendamente.
(14′ st Bove 7 – L’impatto con la gara non è perfetto, ma dal 95′ in poi la cosa non interessa più nessuno. Si presenta sul pallone, acclamato da tutto il pubblico, e fa quel che tutti si aspettano: trasforma in oro la punizione. Scrive, così, il migliore dei finali, proprio come in un romanzo. Palla che si insacca inesorabilmente e tre punti alla Juve, con un urlo liberatorio. Un urlo di vittoria).
Muratore 7 – Non è quello che si definisce un giocatore da highlights, ma è il giocatore che qualunque allenatore vorrebbe. Fa tutto e lo fa bene, guida la squadra senza personalismi e farcisce il tutto con una qualità e una forza fisica tutt’altro che comuni. Nel finale, come capitato altre volte, Grosso gli chiede anche di fare il centrale e lui non fa una piega. L’infortunio è un ricordo. E lui è già un pilastro.
Kastanos 5.5 – Mezzo voto in più per la meraviglia con cui permette a Kean di presentarsi davanti al portiere, ma da lui ci si sttende sempre di più. Con Macek è il giocatore più talentuoso, oltre che quello con più esperienza, e di conseguenza deve accendere la luce. Lo fa soltanto in occasione del gol. Per il resto lotta, ma troppo spesso è impreciso.
Kean 7 – L’uomo più atteso non ha deluso. Accetta il ruolo di semplice comparsa per i primi minuti, aspettando l’occasione giusta e quando si presenta non sbaglia, confermandosi implacabile e con un gol che lui fa sembrare di una semplicità incredibile. Gol a parte, lotta per tutta la partita e non perde un solo pallone.
Leris 6 – C’è tanto potenziale, ma deve ancora essere messo pienamente al servizio della squadra. Qualità e forza fisica fanno capire che c’è una base d’oro su cui lavorare, ma ovviamente serve del tempo. Lui ci mette l’impegno giusto, lottando come un leone e dando anche l’impressione di non sentire la stanchezza. Pian piano, si ritaglierà spazi importanti.
Grosso 6 – Toure dall’inizio, per contrastare il Siviglia con il fisico, è una buona idea, e tutto sommato le scelte si rivelano corrette. La squadra, però, ancora non gira benissimo e l’arretramento di Muratore è parso, dall’esterno, un sacrificio non necessario. I cambi, poi, sono corretti: oltre a Bove, che la decide, pescare la grinta di Mosti si è rivelata una buona mossa. Da notare, infine, la carica che dà ai suoi anche quando nessuno sembra più crederci. Lui sì, e aveva ragione.
Edoardo Siddi
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