Centocinquantatré milioni per tagliare un traguardo da 125: nel rapporto fra “dare e avere”, la Juventus non avrebbe nulla da guadagnarci, se si comparano gli investimenti effettuati sul mercato e gli introiti Uefa in caso di successo in quella Champions League che sfugge da vent’anni. Ma non è questo il confronto da fare: contano, piuttosto, le conseguenze che un’eventuale vittoria bianconera nella competizione più prestigiosa al mondo per club porterebbe con sé.
FIDUCIOSA ATTESA – Come si legge dalle pagine del Tuttosport, trionfando a Cardiff, i ricavi schizzerebbero ancor più in alto rispetto agli oltre 350 milioni già agguantati. Soldi, soldi, soldi, peccato che il potere del denaro non sia garanzia infallibile della terza Coppa dei Campioni nella storia juventina: Real Madrid e Paris Saint-Germain, diversamente, avrebbero razziato trofei su trofei. I campioni d’Italia, da questa sera, esibiranno i loro nuovi trofei, del valore di 153 milioni. E se la pressione non può che aumentare (anche) sui diretti interessati, il popolo juventino aspetta fiducioso: tra champagne, ricchi premi e cotillons, la festa non è già scritta, però cresce la sensazione che mai come quest’anno…
NELLE MANI DI GONZALO – Ecco, mai come quest’anno Beppe Marotta e Fabio Paratici hanno assicurato a Massimiliano Allegri una rosa da potenziali campioni d’Europa. Con tutto il rispetto per la lotta in Italia, è in Europa che Gonzalo Higuain – mister 90 milioni – e Dani Alves – mister tre Champions – devono incidere: una coppia da 146 presenze e ancora un mare di entusiasmo da riversare sulla pubblica piazza juventina. Perché la fame dell’Europa doc è un piacere che ogni anno si ripete, anche se il gong non è quasi mai quello atteso. E sei finali perdute su otto non sono da Juventus! Così il Pipita è chiamato a scatenare la sua “potenza di gol” fin da stasera, lui che tra Italia e Spagna ha sinora collezionato soltanto trionfi nazionali.
Luca Piedepalumbo
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