Ci sono storie che lasciano il segno. Storie d’amore, di passione, di eterna condivisione. Storie che diventano leggenda e che vivranno per sempre nei ricordi, nelle emozioni di chi le ha vissute e di chi le ha viste crescere, giorno dopo giorno. Tra tante storie bianconere, ce n’è una che possiamo definire una vera storia d’amore: quella tra la Juventus e David Trezeguet. Un amore nato quasi per caso, ma che ha dato frutti meravigliosi.
LA FRANCIA, LE ORIGINI E L’APPUNTAMENTO COL DESTINO – David nasce a Rouen, in Francia, il 15 ottobre 1977 da mamma Beatrice e papà George. Ma le origini sono argentine, guarda caso una terra di grandi campioni. E il calcio era un po’ un vizio di famiglia: George Trezeguet, infatti, è stato un giocatore professionista, militando per quattro stagioni nel Rouen. Poi, una volta scaduto il contratto, ha deciso di riportare la sua famiglia in Argentina. E, per David, il calcio era la normalità, era la vita quotidiana fin da piccolo. Trezeguet cresce nelle giovanili del Platense e ha 17 anni arriva la svolta: la chiamata del Monaco.
GLI ANNI DELLA FORMAZIONE – Era il 1995 e David passa la sua prima stagione tra gli allenamenti e la panchine con la prima squadra e la Primavera. Quattro presenze nella prima stagione che diventano cinque nella seconda. E David parte subito alla grande, diventando Campione d’Europa con la Francia Under 21 nel 1996. Ma, l’esplosione vera e propria arriva nel 1997, quando Trezeguet relizza la bellezza di 18 gol in 27 partite. Il suo anno d’oro, nel quale vince lo Scudetto con il Monaco. E la convocazione con la Nazionale maggiore non tarda ad arrivare: il 28 gennaio 1998, contro la Spagna, allo Stade de France, David debutta ufficialmente. E la sua carriera prosegue nel migliore dei modi con la maglia del Monaco: nella stagione 1999/2000 sono 22 i gol in 30 presenze. Ma qualcosa si sta muovendo, David ha attirato l’attenzione di grandi club e il suo destino sembra essere lontano dalla Francia.
L’INIZIO DI UNA VERA STORIA D’AMORE – Su Trezeguet, erano puntati gli occhi dell’Italia, in generale, della Juventus in particolare. E a fare da Cicerone c’è un certo Zinadine Zidane che gli assicura tanti assist. L’inizio non è certo dei migliori, c’era da battere la concorrenza di gente come Del Piero, Inzaghi, Kovačević, ma il suo momento arriva e la prima stagione recita 15 gol in 32 presenze, numeri davvero niente male per un purosangue del gol. La stagione 2001/2002 è l’emblema della storia d’amore tra David e la Juventus: una stagione entusiasmante sotto tutti i punti di vista, nel segno di Trezeguet e dei suoi gol. Suo anche quello ad Udine del 5 maggio più bello per i tifosi bianconeri, quello che vede l’Inter lasciata dietro e il Tricolore sul petto dei bianconeri. Nelle stagioni a seguire, sono gli infortuni ad accompagnarlo. Nonostante ciò, nel 2002/2003, segna nove reti incampionato e quattro in Champions League, ma la finale persa a Manchester brucia ancora. L’anno dopo, è ricco di delusioni, ma David dà sempre il suo contributo. Nella stagione 2004/2005 segna due dei suoi gol più belli: quello in rovesciata al Real Madrid e quello di testa a San Siro, su assist di Del Piero in rovesciata che vale lo Scudetto. La storia d’amore continua, tra alti e bassi, come è normale che sia. Ma Trezeguet riesce a raggiungere uno dei record dei quali va più fieri: a Bruges, nella partita di Champions, Trezeguet realizza il centesimo goal con la maglia bianconera e diventa il miglior bomber straniero nella storia della Juventus, superando tre monumenti del passato bianconero, come Platini, Charles e John Hansen. Quello che verrà dopo, sarà uno dei gesti d’amore più grandi: David decide di rimanere alla Juventus nonostante la retrocessione in B. Certo, quella non sarà una delle sue migliori stagioni, e la mancanza di stimoli incide, ma la Juventus e Trezeguet prolungano il contratto l’anno successivo.
LA RESA DEI CONTI – Gli anni successivi consacrano Re David, ma vanno inesorabilmente verso l’epilogo finale. Il 21 agosto 2010 arriva la conferma del suo trasferimento alla squadra spagnola dell’Hercules Alicante, città di origine della moglie. David lascia la Juventus dopo 10 stagioni con un bottino da capogiro: 320 presenze, 171 goal (miglior marcatore straniero della storia), quattro scudetti e una Supercoppa Italiana. Il 30 agosto 2011 passa al Baniyas, squadra degli Emirati Arabi Uniti, poi riporta il River Plate in prima divisione e negli anni seguire indossa le maglie del Newell’s Old Boys e del Pune City. Poi, David decide di appendere gli scarpini al chiodo e di tornare là dove si sentiva a casa: all’inizio del 2015 torna alla Juve in veste dirigenziale, assumendo la carica di Presidente delle Juventus Legends, l’associazione che riunisce tutti i giocatori bianconeri del passato, nonché di ambasciatore del club nel mondo. Una veste che rende giustizia al suo glorioso passato bianconero, marchiato di passione. Del resto, il suo soprannome è la sua essenza: Trezegol. E, in fondo, quel coro resterà per sempre tra i ricordi più belli: “Quando gioca, segna sempre Trezeguet…”.
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