Juventus-Siviglia un anno dopo, ancora. Ai bianconeri è toccata nuovamente la squadra andalusa nel proprio girone di Champions League. Ma a distanza di 365 giorni, le cose sono cambiate molto, sia da una parte che dall’altra. Vediamo come si è evoluto il Siviglia.
GUIDA TECNICA – Il cambio più importante è stato operato in panchina. Via Unay Emery volato all’ombra della Torre Eiffel, dentro l’eclettico Jorge Sampaoli (qui un breve ritratto del personaggio). Cambia dunque anche a livello prettamente tattico l’11, nei movimenti e nella sua disposizione in campo. Con l’attuale tecnico del Psg il 4-2-3-1 era il preferito, ma si adattava per fronteggiare gli avversari cambiando spesso e volentieri faccia. Lo sfruttare le debolezze di chi si ha di fronte come via per il successo, come testimoniano le 3 Europa League in bacheca. Sampaoli invece è un integralista di quelli veri, che non rinuncerebbe alla sua idea di gioco nemmeno sul patibolo. Creare un contesto favorevole per il gruppo e indirizzarlo con le proprie idee è l’unica via per il ct argentino, che appunto non snaturerà la sua squadra nemmeno stasera in trasferta a Torino.
IDEA DI GIOCO – L’idea di calcio di Sampaoli si basa sul pressing asfissiante applicato per tutta la partita, in cui spesso e volentieri gli attaccanti sono i primi difensori. Il giro palla degli avversari viene quindi indirizzato e le linee di passaggio vengono oscurate. Non ci si limita a chiudere però gli spazi, ma si punta direttamente alla riconquista del pallone, con la squadra intera che segue tutto il movimento e spesso la difesa si ritrova con una linea altissima, quasi a ridosso della metà campo, in una lunghezza massima di 20-25 metri. Non manca però qualche aspetto “negativo” di questo sistema così sfrontato: se attaccata in velocità o in profondità, la difesa può cadere subito. Per questo spesso la tattica del fuorigioco viene usata tantissimo, per cercare di ovviare a questo “problema”. Inoltre il rischio nel pressing continuo è che si possa girare a vuoto in più di qualche occasione, sprecando dunque energie. Il modulo di base potrebbe essere il 4-1-4-1, con Ganso/Kiyotake e Vazquez in mezzo al campo supportati in mediana da N’Zonzi, ma occhio ai movimenti sulle fasce che possono portare anche ad una sorta di 3-4-3.
GIOCATORI CHIAVE – Qui si potrebbe parlare della classe e della fantasia di tutti i trequartisti presenti in rosa e acquistati questa estate, da Vazquez a Correa, passando per Ganso fino a Nasri (anche se stasera non ci sarà ndr.). Per un gioco così spregiudicato ma al tempo stesso organizzato, ruolo cruciale lo copre il giocatore di interdizione che si interpone tra difesa e centrocampo. Con ogni probabilità N’Zonzi agirà lì contro la Juventus, e sarà l’equilibratore della squadra. Col tempo Kranevitter però potrebbe soffiargli il posto: l’ex Atletico Madrid è stato il primo giocatore messo nella lista dei desideri di questa estate per Sampaoli. Altro giocatore da tenere d’occhio per quei cambi di modulo a partita in corso è Vitolo, che può giocare su entrambe le fasce e spostarsi in attacco o in difesa all’occorrenza.
Oscar Toson
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