Dal primo anno in cui il Sassuolo è approdato in Serie A non si è mai nascosto il patron Squinzi. I tanti successi nella propria vita lo spronano a cercare sempre la vetta nel proprio settore. Amministratore della Mapei, azienda fondata nel 1937 dal padre Rodolfo. Commendatore dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana dal 1995. Cavaliere del Lavoro dal 1998. Grande Ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana dal 2013. Presidente di Confindustria dal 2012 al 2016. Sponsor della squadra ciclistica Mapei-Quick Step dal 1993 al 2002. Un curriculum di prim’ordine per uno degli uomini più potenti d’Italia.
Dal 2002 la sua sfida si chiama Sassuolo. Dalla C2 fino all’Europa. Ora nella competizione secondaria. Un giorno chissà in quella più importante dalla coppa dalle grandi orecchie. L’habitat naturale per un milanista come lui.
In un’intervista a La Stampa ha parlato soprattutto di progetti futuri e della soddisfazione per la propria creatura: “Nel calcio non c’è niente di certo, ma questa può essere la stagione in cui fare un altro salto in avanti e verificare il nostro progetto: portare il Sassuolo stabilmente nelle prime tre-quattro squadre d’Italia. La Juve? Ha grandi giocatori, ma vogliamo vincere anche se sarà difficile. Loro frequentano ancora un giro diverso dal nostro, ma noi in quel giro prima o poi ci vogliamo entrare. Mi conforta vedere che con le grandi squadre nella scorsa stagione abbiamo sempre giocato alla pari, spesso vinto. La strada è quella giusta, dobbiamo puntare sempre all’Europa e i passaggi a vuoto delle milanesi possono aiutare. Nel 1994 esordimmo nel ciclismo con il marchio Mapei e nessuno ci diede credito. Alla fine dell’anno quella squadra fu la migliore del mondo. Noi come il Leicester? Il calcio a volte si diverte con le sorprese. Io sono molto in sintonia con Andrea Agnelli e lo ero con Silvio Berlusconi. Non lo sono e non posso esserlo con Claudio Lotito. E non mi faccia dire di più…
This post was last modified on 10 Settembre 2016 - 15:59