Sembra una frase fatta, ma quello che è successo nelle ultime settimane a Stephan Lichtsteiner si può riassumere proprio così. Un’estate a dir poco particolare quella del terzino svizzero, perno della vecchia signora nelle ultime cinque stagioni, quattro polmoni e tanto cuore per fare su e giù sulla fascia destra. Negli ultimi mesi, però, qualcosa è cambiato. Prima l’arrivo di Dani Alves, terzino brasiliano che ha vinto praticamente tutto con il Barcellona, poi nell’ultima settimana gli approcci iniziali per riportare Cuadrado a Torino. Infine, la conclusione dell’affare e un sentimento, quello di Stephan, di inadeguatezza. Brutto per chi, per cinque anni, ha buttare il cuore oltre ogni ostacolo per la causa bianconera. Il flirt con l’Inter è storia recente, come l’irritazione di Marotta e della società sul possibile passaggio alla rivale di sempre. Passaggio forse rinviato, o forse no. Quel che è certo è che i rapporti tra la dirigenza e il terzino svizzero hanno toccato il fondo negli ultimi giorni di mercato.
L’ARCOBALENO. Tutti si aspettavano il peggio. Anche dopo l’annuncio di Allegri in conferenza stampa sulla sua titolarità nella partita di oggi con il Sassuolo. Qualcuno si aspettava un Lichtsteiner svogliato, appena sufficiente, o comunque poco voglioso di arrivare. Poi capita che inizia la partita, e ti ritrovi lo Stephan di sempre. Corre su e giù come un matto, aggredisce gli avversari, da una mano in avanti. Nel secondo tempo va vicino al gol, gioia negata solo grazie ad un duplice intervento di Consigli. Sul finale corre come un ragazzino per negare a Politano la gioia del gol salvando sulla linea di porta a Buffon battuto. Per chi lo conosce, per chi ha apprezzato in tutti questi anni amore e professionalità dello svizzero, niente di nuovo. Un professionista esemplare, quale è Lichtsteiner, non può mancare all’appuntamento più importante, quello con la maglia. Si, perchè la prestazione di oggi di Stephan ci dice proprio questo. Più della voglia di andare via, più della rivalità con Dani Alves e Cuadrado, più della panchina, c’è una certezza che non potrà mai tramontare. Stephan Lichtsteiner è un professionista serio e darà tutto per i colori e i tifosi bianconeri “fino alla fine” della sua storia d’amore. Oltre la carta d’identità e i difetti tecnici, innegabili, troveremo sempre un pendolino svizzero pronto a correre e lottare per i colori bianconeri. Questo, ai tifosi, basta. Chi ha sposato la Juve quando navigava in mare mosso, merita di godere la bellezza di navigare sotto un cielo azzurro. E soprattutto con l’arcobaleno. Quello di sempre, quello che arriva dopo la tempesta.
Aristide Rendina
This post was last modified on 11 Settembre 2016 - 12:25