Il calcio italiano non è più quello dominante ed affascinante di un tempo: squadre blasonate, come le milanesi, cercano la loro identità, persa, poi ritrovata, un po’ più orientale rispetto a come si era abituati; in Champions, stridono le continue eliminazioni delle nostre nei preliminari e i risultati non brillantissimi (Juventus a parte). Sarà per questo che è scemato l’interesse degli italiani? Il Centro Studi di Dynami Tick ha reso pubblici i dati che raccontano di un netto calo delle presenze nei vari stadi italiani.
I DATI – Nei primi due turni del neonato campionato, si è registrato un calo del 5 e del 9% rispetto alle due annate precedenti. Sono cifre che preoccupano, ma che non stupiscono. Basti pensare alla qualità del servizio offerto: impianti al limite della fatiscenza che non permettono la visuale che uno spettacolo come questo meriterebbe. La distanza tra campo da gioco e spalti è, troppo spesso, eccessiva, se si considera che a tale distanza non corrisponde, necessariamente, un aumento di sicurezza. In Inghilterra, nonostante la notevole vicinanza tra giocatore e supporter, gli incidenti hanno una percentuale minore rispetto a quelli registrati nella nostra penisola. Altra, fondamentale, causa di una simile situazione è sicuramente rappresentata dal prezzo. Non si può, in un periodo di crisi finanziaria-economica come quello odierno, pensare di imporre costi esorbitanti; come accade a Napoli, in cui è in corso una protesta per gli esosi biglietti in curva.
ECCEZIONI – La squadra che spadroneggia in campionato da cinque anni, primeggia, quasi noiosamente, anche in questo ambito. La Juventus è stata la prima società a rendersi conto dell’importanza di possedere uno stadio di proprietà: i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Servizi efficienti, distanti anni luce dal resto d’Italia, caratterizzano ogni settore dello Stadium; un salotto appositamente creato per i tifosi, che beneficiano di una visione pressoché perfetta da qualsiasi posizione. Il supporto della tifoseria ha inoltre aiutato la squadra bianconera ad avere un rendimento interno, a dir poco, invidiabile; lo Juventus Stadium è divenuto, nel giro di pochi anni, un fortino difficile da espugnare anche per le grandi corazzate europee (chiedere maggiori informazioni a Bayern Monaco e Real Madrid).
PIENONE – Il sold out è la prassi nello stadio torinese, in cui è davvero complicato trovare un sedile libero. In modo particolare in questa annata, in cui si è registrato un vero e proprio record di abbonamenti. Così, oltre ad essere un affare dal punto di vista sportivo lo è anche da quello economico; gli introiti derivanti dalla campagna abbonamenti sono proprio quei guadagni che, troppo spesso, mancano al resto delle squadre italiane. Il faraonico mercato condotto dalla Juventus ha comportato l’esplosione dell’entusiasmo juventino. Oltre Dani Alves, Benatia, Higuain, Pjanic, Pjaca e Cuadrado è arrivato il più grande colpo che un club può mettere a segno: il dodicesimo uomo in campo, perché, in fin dei conti, la Juventus deve essere degli juventini.
This post was last modified on 7 Settembre 2016 - 12:58