Non c’è pace sotto la Mole, che si dovrebbe dire altrove?

La sera del 31 agosto si è chiusa la sessione estiva del mercato. A giudicare dagli strascichi che si protraggono da 48 ore e che non accennano a diminuire, pare che in casa Juventus la campagna acquisti e cessioni sia stata un disastro. Forse sarebbe stato meglio se a luglio ci fosse stato il “gran rifiuto” dello Zenit ed al 30 agosto l’acquisto di Higuain, ma al tempo non si può comandare. Come è diventato davvero improbo comprendere le posizioni di una certa frangia di appassionati, che oscillano tra il tifo ed il presunto “opinion maker”, più portati a distruggere che a costruire.

A tale proposito, cade a fagiolo quanto scritto stamane in prima pagina di Tuttosport da Tony Damascelli, come segue nel virgolettato: “Hanno il tartufo bianco. Poi il foie gras e il caviale. Lo Champagne non manca, i vini migliori di ogni dove, posateria d’argento, bicchieri di cristallo, tovaglie di lino ma sembrano delusi, manca la birra, dico Witsel. I tifosi della Juventus sembrano immalinconiti, ingordi nonostante la grande abbuffata, chiedevano di portare in tavola anche la birra belga. Razza strana, quella juventina” Meglio non si poteva descrivere la situazione attuale. E più sotto, Damascelli prosegue: “A Torino, a parte i tifosi con la puzza al naso e sono anche tanti, direi troppi, si fa festa ma senza fuochi d’artificio”. Altra staffilata tirata con classe a quel nugolo di eterni insoddisfatti che non si rende conto di quale situazione privilegiata stiano vivendo. Oltre Appennino a sud ed oltre Ticino ad est, le lacrime iniziano a scarseggiare, anche esse stanno finendo insieme ai soldi.

juan-cuadrado-juventus-torino-serie-a_i6unx7s7cz5w134yjfcomqn6iE’ arrivato Cuadrado, che non ha risparmiato le lacrime negli spogliatoi dell’Olimpico, la sera della finale di Coppa Italia. Che ha obbedito alla convocazione del Chelsea di Conte, ma che non ha mai perso la speranza di ritornare a Torino, spendendo un capitale in telefonate, sms, chat e whatsapp, per convincere dirigenti e compagni. Una favola bella con tanto sentimento, in un calcio spolpato dalle emozioni, degna di accoglienza trionfale e lancio in aria di Juan all’aeroporto. Nulla di tutto ciò. Non è la classica freddezza sabauda, questa è indifferenza canaglia, che provenga da qualsivoglia latitudine.

Anzi, quasi quasi certuni si sono scandalizzati per il trattamento riservato a Lichtsteiner da parte di esempi ambulanti di autentica cattiveria da lager: che carogne i dirigenti di corso Galfer. Come si fa a trattare così un povero terzino, dopo avergli sbattuto in faccia prima Dani Alves ed ora Cuadrado? Non aveva il diritto dopo 5 anni di onesta  militanza in bianconero e 5 scudetti vinti di andare a cercarsi un’altra squadra? Una squadra sì, ma non l’Inter. La Juventus non necessita di clausole anti questa o quella società. Lo dice a voce ed è quanto. Anche tu, Stephan, però: potevi andare altrove, proprio lì volevi? Solo l’Inter si è fatto avanti? Quelli, pur di fare  un dispetto alla Juve se le inventano di notte… Spiacente, ci hai rimesso anche la lista Champions ed ora pedala, chè se no per tutta la stagione fai solo del gran “riscaldamento” sotto la tribuna ovest.

E gli arricciamenti di naso proseguono, lo stringimento d’occhi da espressione scettica va di moda, impera la spiegazione estemporanea per far passare l’improponibile. Non sia mai, ma ci vorrebbe qualche batosta solenne per riportare molti a più miti consigli. Mi assale un sospetto terribile: non è che sotto sotto si cerca davvero di creare le condizioni per le batoste, per tirare la volata a nuove soluzioni in società? Ah, è stato solo un brivido di un attimo, ma perchè allora accanirsi contro il più grande direttore generale che c’è in circolazione attualmente? Perchè sminuire in continuazione i grandi risultati ottenuti sul fronte economico? Perchè alimentare un celato malcontento, premendo sulle menti più malleabili? Le risposte non tarderanno e saranno conseguenti ai risultati sul campo. Forse.

Immagini tratte da  giallorossi.net   e   goal.com

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