Uno degli acquisti estivi della Juventus, Marko Pjaca, è stato intervistato da “La Gazzetta dello Sport” al termine di un’amichevole giocata con la sua nazionale contro una squadra di terza serie croata. Di seguito i contenuti della sua intervista.
SUGLI ULTIMI ACQUISTI DELLA JUVE – “Non ho seguito le ultime trattative, ma so che sono arrivato in una squadra di stelle. È sempre stato così“.
IN CROAZIA È UNA STAR, A TORINO ANCORA NO – “Lo so, devo lavorare ogni giorno per questo. Migliorarmi, non perdere mai la serietà e la concentrazione. E poi verrà il mio momento, ne sono sicuro“.
PRIME IMPRESSINI SULL’AMBIENTE BIANCONERO – “È un pianeta magnifico, ma non avevo dubbi: ero consapevole quando ho fatto la mia scelta. Appena arrivi, poi, basta poco a capire che sei in una società dalla storia unica, come poche altre nel mondo“.
SUL SUO RUOLO IN CAMPO – “Nel 3-5-2 della Juve di adesso posso fare la seconda punta, al massimo arretrando un po’ perché penso di poter giocare anche da trequartista. La posizione che preferisco in assoluto, però, è l’esterno d’attacco, preferibilmente a sinistra: da lì posso accentrarmi con il destro“.
SULLA CONCORRENZA – “Non sono preoccupato per la concorrenza semmai sono consapevole che questa è la Juventus. Sono giovane e se dimostrerò di valere avrò le mie occasioni anche in un club di questo livello“.
ALLEGRI LO HA INDICATO COME POSSIBILE RIVELAZIONE – “Lo ringrazio, ma non sono il tipo che si monta la testa. Per il momento è tutto nuovo per me: un nuovo paese, una nuova città da scoprire, una lingua da imparare, nuovi allenamenti. È un momento di cambiamento che devo gestire“.
SUI COMPAGNI CHE LO HANNO IMPRESSIONATO MAGGIORMENTE – “Sono tutti top player, ma se devo fare un nome dico Buffon: basta parlargli un attimo e capisci che non hai davanti un giocatore, ma una leggenda“.
SUL CONNAZIONALE MANDŽUKIĆ – “Non c’è nessun problema per l’arrivo di Higuaín, sa che ci sarà spazio per tutti. Lui stesso, quando mi chiamava per dirmi di venire qua, diceva sempre che è una squadra piena di campioni. La scelta di venire alla Juve si deve molto anche a lui: adesso Mario è decisivo per il mio ambientamento, anche nella vita di tutti i giorni“.