Ritorno a casa per Alvaro Morata. Una frase dura da digerire per tutti i tifosi bianconeri che hanno sostenuto e tifato per due anni di successi il canterano madrileno. Ma per Alvarito quest’estate si è compiuto un percorso inevitabile, quello che si sarebbe concluso con l’ingresso al Santiago Bernabeu nuovamente con la maglia del Real. Alvarito ha parlato in esclusiva al quotidiano spagnolo Marca, ritornando anche sulla sua esperienza in bianconero:
IL SOGNO – “Ne ho molti. Essere qui e vincere qualcosa con la Nazionale, perché ho vinto molto ma vincere con la Nazionale è il massimo per un calciatore. So che è molto difficile, lo sappiamo tutti, ma ci sono giocatori e qualità per riuscirci”.
ESTATE DI CALCIOMERCATO – “E’ stato un’estate pazza per via del calciomercato, è stato difficile giocare un Europeo e tutti i giorni ricevere cinque o sei telefonate da posti diversi. Sono stato abbastanza concentrato e professionale, considerando la situazione in cui mi trovavo. Mi hanno chiamato squadre, allenatori, dirigenti, non mi aspettavo di vivere una situazione del genere. Quando sono tornato al Real, c’erano ancora squadre che continuavano a insistere per me. E non ho nemmeno segnato più di 20 gol in una stagione! Ma credo di avere ancora un ampio margine di miglioramento”.
FELICITÀ – “Ora sono felice, come potrei non esserlo se sono titolare nel Real e nella Nazionale? Non potrei essere più felice di così. Dovrò continuare a lavorare molto per continuare su questa strada qua, ma sono disposto a farlo. Ho scelto di restare al Real perché è la squadra con più probabilità di vincere titoli in Spagna e Europa e perché in fondo credo che se non fossi rimasto a Madrid quest’anno, me ne sarei pentito per tutta la vita. E’ l’opportunità della mia vita. Se in un determinato momento mi è passato per la testa di non restare a Madrid è perché dal club non ricevevo la fiducia che speravo. Ma se me ne fossi andato, non me lo sarei perdonato”.
PIÙ PRESSIONI – “C’è più pressione qui che alla Juve, chiaramente. Ogni volta che sbagli un controllo o che fai qualcosa che non piace ai tifosi… lo noti. Noti che non l’hai fatto bene e senti questo ronzio nell’orecchio, che non può smettere. Però sono cambiato da quando sono andato via dal Real, ho giocato partite importanti, un Europeo, una finale di Champions. Da fuori può sembrare diverso, ma io sto bene, sono contento. Sì, è vero, devo iniziare a sorridere un po’ di più in campo e sembrare meno teso”.
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This post was last modified on 31 Agosto 2016 - 12:15