Il caldo di Roma, poi quello di un abbraccio: lo stadio Olimpico si stringe intorno alle vittime del terremoto nel centro Italia. Ai ventidue in campo il compito di ritrovare un equilibrio, almeno apparente. E un guizzo vincente: quello di Khedira, per esempio. Ma ecco le pagelle dei bianconeri.
BUFFON, 6 – La Lazio arriva una sola volta in porta. E non crea pensieri. Gigi è praticamente spettatore, in una calda giornata romana di fine estate. Conterà esserci più in là.
BENATIA, 7 – Prima da titolare per Mehdi. Non è facile sostituire Bonucci, lui ci è riuscito. Pulito e attento in difesa, pericoloso in avanti. E anche in fase di impostazione risulta prezioso: può tornare quello di Roma.
BARZAGLI, 6 – Non ha le qualità tecniche di Bonucci: era chiaro. Passaggi semplici e corti, nessuna verticalizzazione: Barzagli fa il suo. E lo fa bene, come sempre.
CHIELLINI, 6.5 – È l’anello debole in fase di disimpegno: la Lazio lo sa. Viene messo sotto pressione, qualche volta sbaglia. Ma poi rimedia a modo suo e spesso è prezioso in fase di transizione.
DANI ALVES, 6 – Gioca a tutto campo, cerca lo scambio con Dybala e rinforza l’asse con Khedira. Poi un colpo alla mano gli cambia la giornata: diventa nervoso e incide poco. E alla fine viene sostituito. (LITCHSTEINER, sv – Lo svizzero viene accolto dai fischi, ma non ha il tempo di farsi notare).
KHEDIRA, 7.5 – La forma fisica non è ancora delle migliori: si nota in alcuni momenti. Ma Sami sa compensare con un’intelligenza tattica fuori dal comune: è sempre al posto giusto nel momento giusto. Ordine a centrocampo, tempi di inserimento perfetti e la seconda rete in due partite.
LEMINA, 5.5 – Viene ancora proposto in regia, ma non convince. Fa poco in fase di impostazione e non si distingue in recupero. Da considerare, però, una condizione da ritrovare e un grande, grandissimo caldo.
ASAMOAH, 5.5 – Due stagioni fermo pesano, pure tanto. Lui ci mette la buona volontà e la corsa, ma la lucidità ogni tanto viene meno. Alcuni passaggi molto semplici non si possono sbagliare, a questi livelli. Sarà importante trovare continuità, almeno fino alla coppa d’Africa.
ALEX SANDRO, 6 – Meglio rispetto alla prima contro la Fiorentina. Ma c’è ancora da lavorare, perché Alex Sandro può e deve fare meglio. Si propone spesso in avanti, deve trovare ritmo.
DYBALA, 7 – Paulo fa sempre la cosa giusta. Sbaglia poco, quasi niente. E poi crea, illumina: guardare il tacco con cui libera Khedira al tiro. Poi l’assist al tedesco chiude il cerchio. È lui la luce di questa Juve. (PJACA, sv – Battesimo in campionato per Marko. Avrà modo di farsi notare).
MANDZUKIĆ, 5.5 – La sua è una partita di sacrificio, forse troppo. La forma migliore è lontana, colpa anche del fisico imponente. Poche sponde, nessuna occasione pericolosa creata: Mario deve lavorare. (HIGUAÍN, 5.5 – È ancora appesantito, si nota nei movimenti. Ha qualche occasione nell’uno-contro-uno, ma non riesce a sfrutttarla. C’è da ritrovare smalto e accelerazioni improvvise).
ALLEGRI, 6 – Deve far a meno di Bonucci, il faro della retroguardia. Il difensore è il vero regista bianconero: imposta e verticalizza. In assenza di Pjanić, è necessario per dare imprevedibilità alla manovra. Che è un po’ quella che è mancato nei minuti di pressing alto della Lazio. Allegri si affida a Barzagli e Lemina, ma i due non convinco in uscita. L’ingresso di Higuaín sposta l’attenzione della difesa su di lui: si crea spazio. Poi i bianconeri trovano il guizzo con Khedira, grande inserimento del tedesco. Si dovrà lavorare ancora, specialmente sulla condizione.