Alzi la mano chi si sente deluso per non aver visto una Juventus arrembante. La alzi, e poi esca fuori, grazie. Ci sono un’infinità di motivi per essere più che felici di una vittoria difficile, tirata, ma fondamentale. Perché in queste condizioni di formazione, di clima e di condizione atletica, erano importanti i tre punti e null’altro: il resto verrà, senza alcun dubbio. C’era da essere concreti, da non concedere la profondità ai contropiedisti della Lazio (situazione rimarcata da Allegri nella conferenza della vigilia) e da vincere: è stato fatto, e tanto basta.
MANCA IL REGISTA. In mancanza dei registi (Bonucci e Pjanic) il pallone gira con lentezza e scarsa precisione: nei primi minuti Dybala è schermato e non riesce ad entrare in possesso palla, di conseguenza la Lazio riesce a tenere il baricentro alto e i bianconeri restano troppo bassi. La posizione molto alta di Lukaku e Basta, inoltre, tiene in apprensione gli esterni biaconeri: in particolare Dani Alves, che si fa prendere spesso alle spalle dal belga lasciando Benatia all’uno contro due. Fortunatamente il marocchino risulterà uno dei migliori, ma l’ex Barcellona è ancora lontano dal capire come si difende in Italia.
SOSTIENE KHEDIRA. Fa molto caldo e il ritmo non può essere ossessivo, la Lazio si chiude e riparte, la manovra della Juventus non riesce ad appoggiarsi né su Asamoah né tantomeno su Lemina, oggi molto al di sotto delle attese. Entrambi hanno sbagliato tanto, e soltanto nel secondo tempo si sono fatti valere almeno in fase di non possesso. Discorso naturalmente diverso per il fondamentale Khedira, che a parte il gol è di gran lunga il migliore dei bianconeri: se i suoi muscoli terranno, il tedesco può diventare ancora più decisivo.
SENZA BRILLARE, MA SENZA PIETA’. Nella ripresa Allegri alza gli esterni, si passa al 3-3-4 vero e proprio, ma in generale la squadra è più aggressiva, complice anche il calo della Lazio. Ma è soprattutto Dybala a far girare la squadra: l’argentino non è stato travolgente in attacco, ma è stato fondamentale perché ha fatto da vero e proprio regista a tutto campo. Dani Alves ha incontrato molte difficoltà, squadra imballata (e va bene così), scarsa precisione ma feroce attenzione in difesa. La Juventus non brilla, ma non sbaglia: verrà il momento in cui il diamante emanerà molta, moltissima luce.
Gennaro Acunzo
This post was last modified on 28 Agosto 2016 - 09:53