Andare, in ogni caso, verso il punto nevralgico del campo. E giocare, e scambiare, e crescere. L’obiettivo è questo, o almeno lo è per Mario Lemina: testa bassa, tanta corsa, tanti minuti. Sarà più o meno così, la sua stagione. O meglio: molti, lui in primis, se lo augurano innanzitutto. Perché al secondo step di vita bianconera qualcosa deve necessariamente mutare. E quindi, in un certo senso, accrescere.
L’OCCASIONE. Avrà un’occasione d’oro, Lemina. E lui n’è orgoglioso, carico, grato. Ma non incredulo: sa bene quanto ha faticato per ottenere lo status di (semi)titolare in bianconero, sa bene quanto ha dovuto patire per strapparsi un posto d’élite nel calcio che conta. E pensare che quell’infortunio aveva praticamente gettato tutto alle ortiche: viva la vita, quando sa sorprendere ancora. Viva Mario, pure: perché di sorprese non mancheranno neanche in questo senso. Sarà lui il vero jolly della mediana juventina: a centro, mezzala e pure interditore nel centrocampo a due qualora Allegri dovesse decidere di affondare il colpo, magari con Pjanić più avanzato. Insomma: una carta meravigliosa, non un lusso.
ORGOGLIO. C’è un passaggio nell’intervista odierna che fa riflettere. “Io sento la fiducia della società – dice – della dirigenza e dell’ambiente, tutti mi dimostrano di apprezzare quello che faccio e io do il massimo per la Juventus”. Ecco quanto conta credere nel talento. Ecco quanto pesa, quest’oggi, aver rifiutato mille offerte per Lemina. Ne sarà valsa la pena? Chissà: la domanda per ora non la si pone, né la si vuole porre. La questione va difatti oltre: perché puntare sui ragazzi, a questi livelli, comporta una sana dose di coraggio. E Mario non è esente dal suo scotto pagato. Il campo sarà fedele compagno, si spera alleato. Se ognuno ha saputo far ben di conto, la storia non ha motivo di cambiare. L’occasione di Mario è solo da cogliere al volo: la direzione, per ora sconosciuta, potrà riservargli una nuova vita.
CriCo
This post was last modified on 24 Agosto 2016 - 18:33