Dovrà essere l’anno della sua consacrazione: con Evra non più inamovibile ed entrato negli schemi dalla prima giornata, Alex Sandro sarà il titolare sulla fascia sinistra per Allegri. Juve-Fiorentina, però, non è stata la sua partita perfetta. Intendiamoci: tanta quantità per l’esterno verdeoro, che ha corso per tutto il match, ma anche errori importanti e decisivi.
Tante sgroppate su quella fascia e 30′ di grande personalità nel primo tempo: non a caso, i pericoli
maggiori arrivano da quella parte di campo e anche il gol è derivante da una sgroppata di Sandro e un cross di Chiellini. Manca, però, la qualità, quella che ci ha fatto vedere l’anno scorso. I suoi cross sono sbilenchi, mai precisi, molto lenti e alti e quando cerca di servire Dybala, che si libera spesso al limite dell’area di rigore eludendo la marcatura viola, lo serve con un paio di cannonate difficili da controllare.
Tanta qualità, poca quantità, ma la bilancia pende dalla parte negativa per via degli errori più o meni decisivi sia in fase offensiva che in fase difensiva. Sul finire del primo tempo, Alex Sandro viene imbeccato bene in area di rigore e ha due possibilità: calciare, con lo specchio della p
Nel secondo tempo, invece, pasticcia molto, arrivando all’apice al momento del gol di Kalinic: prima commette un’ingenuità facendosi attraversare dal pallone e facendo iniziare e permettendo l’inizio dell’azione che porta al calcio d’angolo. Dal corner, poi, si fa sovrastare dal croato, e palla in buca.
Il brasiliano corre e si sbatte per 90 minuti. Anche alla fine, quando tutti sono sulle gambe, compreso il suo connazionale e opposto di reparto Dani Alves, lui è ancora grintoso. La condizione, dunque, c’è, e questo è un dato molto importante. Manca, quindi, soltanto un pizzico di concentrazione e l’attenzione giusta che non si trova al 20 agosto, ma arriverà con il tempo: di questo siamo sicuri.
This post was last modified on 22 Agosto 2016 - 08:35