Nel nostro viaggio di presentazione delle squadre che comporranno la prossima Serie A è arrivato il momento dei ‘cugini’ del Torino. Per scoprire al meglio il Toro abbiamo sentito Diego Fornero, giornalista e fotografo per Toronews, punto di riferimento nell’ambiente, soprattutto (ma non solo) a livello giovanile, campo nel quale non ha assolutamente rivali.
Il Toro arriva alla prima giornata ancora con qualche incognita sul mercato. Ad oggi, manca il tanto agognato regista, ruolo di cui si è parlato molto ma che difficilmente potrà essere ricoperto appieno da Tachtsidis. È una lunga storia, già l’estate scorsa fu corteggiato a lungo Valdifiori, corteggiamento ripetuto quest’anno, senza risultato. Con le partenze di Maksimovic e Peres, la difesa è stata sostanzialmente rivoluzionata in tre giorni, con gli innesti di Rossettini, Castan e De Silvestri: mossa che ha lasciato i tifosi perplessi, ma che sicuramente sarà stata avallata da Mihajlovic, che potrà puntare anche su Ajeti e sulla certezza Moretti. A sinistra, radio mercato parla ancora di una possibile partenza last minute del giovane Barreca, sul quale peró io punterei, considerati gli anni che passano per Molinaro e la condizione precaria di Avelar. L’attacco è il reparto più completo: Iago Falque, Belotti e Ljajic saranno i titolari, con Maxi Lopez, Boye e Martinez come alternative. Chi partirà, probabilmente, è il giovane Aramu, pronto a un altro prestito.
Mihajlovic crede fortemente nel 4-3-3 e sta costruendo la squadra su questo modulo: sappiamo, peró, che al Milan viró in corso d’opera sul 4-4-2 ed è una soluzione che, al momento, è difficile prevedere considerata la mancanza di esterni puri di centrocampo. Credo che vedremo, dunque, la squadra schierata così come nel precampionato.
Difficile dire se il Toro si toglierà qualche soddisfazione: l’obiettivo minimo è ovviamente una salvezza tranquilla, ma Mihajlovic non si è fatto problemi a dichiarare di puntare alla qualificazione europea. Non sarà facile, considerato che, dietro le tre imprendibili là davanti (Juventus con le inseguitrici d’obbligo Napoli e Roma) sarà difficile ipotizzare un’altra stagione sbagliata per le milanesi, oltre alla Lazio, alla Fiorentina e ad un Sassuolo in formato “europeo”. Anche quella per il sesto posto sarà una lotta senza esclusione di colpi…
Mihajlovic ha innovato nettamente rispetto a Ventura: l’attuale CT della Nazionale, dopo cinque stagioni, aveva perso un po’ il proprio smalto e la propria popolarità sulla piazza. I meriti indubbi, dal punto di vista tecnico, spesso non erano accompagnati da consenso e popolarità. Mihajlovic è partito forte: come caratteristiche e come fermezza, è uno da Toro, uno che non ha paura di metterci la faccia e di dichiarare le proprie ambizioni. Ecco… Proprio di scarsa ambizione Ventura era spesso accusato dai tifosi, la speranza è che quelli di Sinisa non siano solo proclami ma veri e propri progetti, supportati dalla società.
Se dovessi individuare dei “protagonisti annunciati”, difficile non pensare innanzitutto a Belotti. Il suo girone di ritorno nella passata stagione è stato eccezionale, ed ora è chiamato a dare continuità. Non si puó trascurare Ljajic, l’acquisto più oneroso di tutta l’era Cairo (proprio dopo Belotti), e l’elemento di maggior valore tecnico dell’intera rosa granata. Coloro i quali dovranno fare il salto di qualità, peró, saranno Baselli (autore di un buon precampionato) e Benassi (che ha praticamente saltato la preparazione per infortunio): saranno loro a dover prendere in mano il centrocampo, per meritarsi anche la Nazionale. La sorpresa? Attenzione a Boye: vent’anni e tanta fame… Su di lui meglio tenere gli occhi puntati.
Quello dei giovani del vivaio è un tasto dolente: dopo grandi proclami, Mihajlovic non sembra avere cambiato particolarmente rotta rispetto a Ventura. Nonostante eccellenti risultati a livello giovanile (5 final eight Primavera consecutive, con due finali e uno Scudetto vinto), i ragazzi del vivaio continuano a non arrivare in prima squadra. Miha aveva dato fiducia a Gomis, ma effettivamente il portierone classe ’93 si è reso protagonista di qualche ingenuità nelle amichevoli estive ed è tornato Padelli tra i pali. Parigini, per il quale stravedo, è stato prestato al Chievo. Aramu è in procinto di partire, il solo Barreca sta lavorando per mantenere un posto in prima squadra. Ancora troppo poco, anche se purtroppo bisogna dire che nessuno dei ragazzi fuoriusciti dal vivaio granata nelle ultime stagioni, finora abbia strabiliato altrove.
This post was last modified on 19 Agosto 2016 - 12:01