Per onestà intellettuale dobbiamo rettificare l’articolo del 4 agosto u.s., dal titolo “Pog…sì o Pog…no?“, nel quale esternavamo il nostro plauso per l’introito e la plusvalenza maturati con la cessione di Pogba. Alla luce del ridimensionamento degli stessi, a causa della commissione monstre da riconoscere a Raiola, in merito alla quale quasi tutti i media assicuravano che non avrebbe gravato sulle casse della Juve bensì su quelle del Manchester, dobbiamo parzialmente rivedere anche il nostro giudizio.
Ad esempio, già oggi la plusvalenza registrata non rappresenta un record nella storia del calcio (basti pensare a Bale), come noi ipotizzavamo. Ma, ciononostante, era un’operazione da fare, e rimane un’operazione più che positiva. Inoltre, c’è da pensare che, probabilmente, stante l’ingaggio garantitogli, siano stati proprio Pogba e Raiola a chiedere la cessione; a quel punto non aveva senso trattenere un calciatore contro la sua volontà.
Ribadiamo che Pogba è un grandissimo interprete che esalta e rapisce, ma non diventerà mai il numero al mondo, come molti pensano. Non sarà mai un Messi o un Cristiano Ronaldo, non vincerà il pallone d’oro (nonostante molti lo prevedano), non avrà mai il carisma e la personalità da leader. Noi pensiamo che Dybala abbia molte più probabilità di diventare il numero uno al mondo rispetto a Pogba.
Al di là della questione legata all’età (che naturalmente ha la sua importanza), la sua assenza non peserà come quelle di altri che hanno lasciato la Juve senza determinare un’assenza di vittorie. Zidane in valore assoluto era di un altro pianeta, così pure Baggio e Del Piero. Nedved, Davids, e i più recenti Pirlo, Vidal e Tévez, avevavo una capacità di incidere, di essere decisivi, di caricarsi la squadra sulle spalle, e tanto altro, che Pogba non ha e non avrà. Ancora non si riesce a capire che i calciatori determinanti per conseguire le vittorie non sono i Pogba ma i vari Buffon, Bonucci, Barzagli, Chiellini, Evra, Marchisio, ecc.
Marchisio e Khedira non vengono considerati come titolari del centrocampo per via dei problemi fisici che li affliggono. Considerarli tali sarebbe sintomatico di un ottimismo eccessivo. Ma non considerarli affatto, né l’uno né l’altro, ci sembra eccessivamente pessimistico. Un po’ uno e un po’ l’altro possono garantire un apporto tale da considerare comunque acquisito un titolare (volgarmente si direbbe che tutti e due ne fanno almeno uno…). Poi aggiungiamo Pjanić. A questi si deve aggiungere il centrocampista di livello in arrivo, e il terzetto è completo.
Peraltro, ne potrebbero arrivare due di centrocampisti di livello. Inoltre, in panchina ci sarebbero degli interpreti che non sono proprio dei rincalzi: Sturaro (ricordiamo la partita con il Real nella semifinale dell’anno scorso e il goal del pareggio in casa con il Bayern di quest’anno), Lemina (potenzialità notevoli), Asamoah (se recuperato fisicamente è un calciatore di valore e capace di interpretare più ruoli). Non ci sembra un centrocampo debole, anzi. Inoltre, avendo nella rosa tanti calciatori di prima fascia, si può procedere a variazioni di modulo senza perdere efficacia e forza.
Sugli esterni la Juve può vantare Dani Alves (il cui acquisto non è celebrato come meriterebbe), Lichtsteiner, Pjaca, Evra, Alex Sandro, Asamoah. Questa batteria di esterni di grande valore potrebbe, in caso di emergenza a centrocampo, suggerire il passaggio a un centrocampo a quattro con due centrali e due esterni (4-4-2 classico), o un centrocampo a rombo con un centrocampista davanti alla difesa, un mezzo destro e un mezzo sinistro, e una sorta di trequartista dietro le punte (Pjanić, Pjaca, ma anche Dybala), ma anche un centrocampo a due con tre avanzati alle spalle della punta (4-2-3-1).
Circa il nuovo centrocampista, trascurando i sogni tipo Kroos, Modric e Rakitic, noi opteremmo per un profilo duttile e completo, di sostanza ma con buona tecnica, dotato di esperienza internazionale. I più adatti sarebbero Matuidi, Sissoko, Herrera, Casemiro, Matić (che dovrebbe restare al Chelsea), Biglia, Luiz Gustavo.
Riteniamo meno adatti Witsel, Isco e altri profili simili, in quanto un po’ incostanti ed evanescenti. Ma uno della prima categoria (di sostanza) e uno della seconda (più tecnico e offensivo) sarebbe il giusto mix. E vediamo se qualcuno lo riterrà ancora un reparto non particolarmente attrezzato.
Concludendo, ci sentiamo in dovere di respingere al mittente alcune critiche assurde mosse al mercato juventino dopo la cessione di Pogba. Già l’anno scorso, quando le cassandre erano in maggioranza e sentenziavano l’indebolimento della Juve a causa delle rinunce a Pirlo, Vidal e Tévez, il sottoscritto scriveva che, nella valutazione della rosa, la Juve si era rinforzata.
Ebbene, quest’anno, considerando le uscite di Cuadrado, Morata e Pogba, e gli arrivi di Benatia, Dani Alves, Pjanic, Pjaca e Higuain, la Juve si è notevolmente rinforzata, anche negli undici titolari. E, come detto, si attendono altri arrivi. Pensare negativo dopo questo mercato è da incompetenti senza speranza, o da bastian contrari a prescindere dalla realtà! E pensare che abbiamo alle spalle cinque scudetti, due doppiette scudetto-coppa Italia consecutive, qualche Supercoppa italiana, una finale di Champions, ecc.; ma evidentemente non basta…
Enrico Fattizzo
This post was last modified on 11 Agosto 2016 - 17:55