‘Ndrangheta e biglietti, la Juve sullo sfondo: se n’è parlato, ovviamente ingigantendone il tutto, e se ne parla ancora. Stando a quanto riportato da La Gazzetta dello Sport, ci sarebbe un altro capitolo importante da registrare. Riguarda, stavolta, l’ad Marotta: non è tra gli indagati, ma venerdì 1 luglio è stato ascoltato in Procura dai procuratori Abbatecola e Toso.
Questi ultimi, infatti, si stanno occupando di chiarire la natura del rapporto tra club ed esponenti del clan. “Non so cosa sia il clan Pesce-Bellocco, non sapevo che Rocco Dominello fosse della ‘ndrangheta e non ho mai avuto pressioni”, ha dichiarato Beppe Marotta. Dominiello sarebbe il figlio di un presunto boss del clan di Rosarno (domiciliato in Piemonte), tasto su cui premono forte i procuratori.
Non solo, l’amministratore delegato, interrogato anche sul provino al figlio di Umberto Bellocco, altro esponente del clan, ha così dichiarato alle autorità competenti: “Ci sarà stata qualche richiesta, ma io ho 40 dipendenti, non mi occupo di provini e può darsi alla fine lo abbiamo fatto. Però posso dire che non l’abbiamo preso”.