Una vita al servizio di due maglie: quella della Juventus, per la quale è tuttora ambasciatore nel mondo e presidente della Juventus Legends, e quella della Francia, con la quale ha vinto tutto e della quale è ancora oggi un tifoso sfegatato. David Trezeguet domani ci sarà al Velodrome di Marsiglia, per assistete alla semifinale di Euro2016 tra Francia e Germania. Trezegol, ovviamente, sarà sugli spalti a sostenere la sua nazionale. In esclusiva al collega Massimiliano Nerozzi de “La Stampa”, Trezeguet ha rilasciato un’interessante intervista:
FRANCIA-GERMANIA – “Finisce 2-0 per la Francia. Una finale anticipata, una partita che aspettiamo da tempo. Complicata, perché loro sono i campioni del mondo e hanno il nostro stesso obiettivo: vincere l’Europeo. La squadra c’è, la vedo bene sotto l’aspetto mentale e fisico: se la gioca apertamente”.
IL NUOVO TREZEGUET – “Didier sta dando molta fiducia a Giroud. E Olivier sta dimostrando grandi qualità da punta centrale: lavora molto per la squadra, fa sponde, segna. 10 goal nelle ultime 7-8 partite tra amichevoli ed Europeo. E non era facile, perché prendeva il posto di Benzema”.
LINEKER CONTRO POGBA – “Intanto Pogba è in semifinale, diversamente da quello che hanno combinato gli inglesi. Dopodiché, ognuno può dire quello che vuole. Nel suo ruolo Paul è unico al mondo. Penso che Pogba stia crescendo e lo ha dimostrato nell’ultima partita, dove ha fatto benissimo, ma sono state di buonissimo livello anche quelle con Irlanda e Svizzera. È un giocatore giovane, ma determinante e con un obiettivo chiaro: vincere gli Europei”.
LE LACRIME DI BUFFON – “Ho provato tanto dispiacere: se non cambia idea, per Gigi era l’ultimo Europeo”.
BBC – “Loro 3 hanno in più l’esperienza e la conoscenza reciproca: così, lo sbaglio si vede molto meno. In fondo, è la base della Juve e ci metto dentro anche Buffon, quello che ha dato solidità e grandissima fiducia a tutti gli altri”.
CRITICHE A ZAZA E PELLÈ – “Ognuno si prende le proprie responsabilità. Ho letto che ci sono state critiche molto forti, ma la cosa più importante resta un’altra: averlo voluto tirare”.