C’è una caratteristica del calcio che da sempre provoca gioie immense e dolori inconsolabili a milioni e milioni di tifosi: il calcio non è una scienza esatta. Un po’ di scienza, però, nel calcio c’è, soprattutto in quello moderno, in quello ad altissimi livelli. Tattica, tecnica o condizione fisica non sono legati al caso, ma sono frutti di un lavoro immenso nei giorni precedenti alla partita, con gli allenatori di oggi che curano maniacalmente ogni singolo dettaglio.
Eppure, nel calcio non c’è nulla di scritto. Puoi disputare la partita perfetta e non vincere. Puoi essere nettamente superiore sulla carta rispetto al tuo avversario, ma non riuscire a segnare nemmeno un gol. Puoi essere nella miglior forma possibile, ma non riuscire a dare il massimo. Il calcio, appunto, non è una scienza esatta: legge maledettamente crudele, che però può essere allo stesso tempo fonte di gioie indescrivibili. Per ogni Golia che crolla, c’è un Davide che festeggia.
Ci sono momenti in cui essere sfavoriti diventa quasi una specie di vantaggio. Questo Europeo, ad esempio, sembra essere l’Europeo delle favole, dove chi veniva dato per spacciato qualche settimana fa ora si trova a sognare in grande. Per informazioni, chiedere all’Islanda, che sta vivendo un’avventura più unica che rara nella storia del calcio. Chiedere anche al Galles, che pur avendo giocatori di una certa qualità probabilmente non si sarebbe mai aspettato di giocarsi un posto per la finale di un Europeo. E chiedere, in un certo senso, anche all’Italia.
Vero: l’Italia è l’Italia, ci mancherebbe. Quattro mondiali vinti e tanti altri successi sfiorati non possono essere dimenticati, eppure tantissimi addetti ai lavori pronosticavano vita breve per la compagine di Conte in Francia. Quindi sì, possiamo dire senza nasconderci che l’Italia è una delle sorprese di quest’estate calcistica: sfavoriti contro Belgio e Spagna, in entrambi i casi gli Azzurri hanno rifilato ai loro avversari un secco 2-0 che non ammette discussioni.
Ed ora eccoci qui, a pochissimo da Italia-Germania, con l’Italia che ancora una volta è sfavorita sulla carta. Questo Europeo, però, ci ha insegnato che le sorprese possono essere all’ordine del giorno e partire senza i favori del pronostico, stavolta, sembra essere un bene: gli Azzurri daranno tutto, ma con la consapevolezza che, comunque, è difficile chiedere loro più di quanto abbiano già fatto fin qui. Nell’altra metà campo, i tedeschi sentiranno addosso una pressione non indifferente: perdere rappresenterebbe un clamoroso flop per loro e questo timore potrebbe essere un’inaspettata carta in più per l’Italia. A Bordeaux l’odore della paura si sente già dall’esterno dello stadio. E non siamo noi. Sono i tedeschi.
Alessandro Bazzanella