E’ passato un anno da quando la Juventus, agli albori del mercato, acquistava Sami Khedira, centrocampista svincolatosi dopo un’esperienza quinquennale al Real Madrid. Accolto tra lo scetticismo generale della piazza, il calciatore teutonico ha dimostrato ampiamente di meritare la maglia bianconera, nonostante una stagione tribolata dai soliti problemi fisici, che da sempre hanno contraddistinto la sua carriera. In peggio, ovviamente. Perché se non fosse stato per questo susseguirsi di infortuni, il “maestro di tattica” Khedira sarebbe sicuramente meno sottovalutato e considerato uno dei migliori interpreti nel suo ruolo. Un maestro di tattica, dicevamo, ma anche un grande professionista, capace di integrarsi al meglio nello spogliatoio della Juve: una bazzecola, tuttavia, per chiunque abbia la stessa fame e ambizione dei penta campioni d’Italia.
SOSTITUTI ALL’ALTEZZA – Investire di nuovo in mezzo al campo, dopo l’arrivo di Pjanić, sembrerebbe davvero superfluo. Ma va detto che i dubbi della dirigenza sono leciti: Khedira nell’ultima stagione ha saltato esattamente la metà delle partite, un’enormità per un calciatore che dovrebbe essere un tassello fondamentale. Allegri, però, con il passare dei mesi sembra aver trovato l’alchimia giusta per ridurre il rischio infortuni, ponderando attentamente l’utilizzo della mezzala tedesca, sostituito egregiamente da Lemina. Senza dimenticare l’obiettivo recupero di Kwadwo Asamoah e Roberto Pereyra, entrambi reduci da una stagione poco fortunata, ma tasselli fondamentali negli anni precedenti. Prima o poi la ruota girerà anche per loro…
Salvatore Ergoli
This post was last modified on 29 Giugno 2016 - 14:38