Non prendiamoci in giro. La cessione di Simone Padoin non è come quella di una qualsiasi riserva bianconera, ma un colpo al cuore, un pezzo di storia bianconera che va via. Perché sì, Simone Padoin ha fatto la storia della Juve, arrivando a vincere cinque scudetti consecutivi in bianconero. Fidatevi, non sono molti quelli che possono annoverare questo record.
LAVORO AL SERVIZIO DELLA SIGNORA – Non sempre tutti sono stati contenti quando hanno visto il Pado in campo. E no, perché vederlo titolare allo Juventus Stadium in un quarto di finale di Champions League contro il Bayern Monaco forse stride un po’, ma nessuno ha mai avuto il coraggio di criticare il suo impegno. La sua è la vittoria della forza di volontà, della grinta, del lavoro che compensa la mancanza di qualità tecniche. Ogni volta che ha giocato, Simone ci ha messo tutto, uscendo dal campo sempre pieno d’orgoglio e con la maglia sudata. Non sono scene che verranno facilmente dimenticate, soprattutto dal popolo bianconero, un popolo che premia al massimo l’impegno.
bambino che sa di potercela fare se si impegna al massimo. L’anti-eroe ha sempre avuto gran successo nella storia proprio perché si mimetizza con uno di noi, uno dei normali, uno di quelli che non ha nulla di particolare,
ma dalla sua soltanto la consapevolezza e la voglia, la voglia di fare. Pado ce l’ha fatta, a dimostrazione che non sempre servono tunnel, colpi di tacco e rabone per conquistare il cuore dei tifosi, ma basta essere un semplice soldatino, un jolly, un “tappabuchi” che può giocare in difesa e a centrocampo, in 5 ruoli diversi, senza mai lamentarsi, senza mai alzare la voce per lo scarso minutaggio. Ammettiamolo, ragazzi: il Pado ci mancherà. E il ricordo di lui resterà legato a quella inaspettata cavalcata europea arrivata fino a Berlino, scandita a colpi di “Che ce frega de Ronaldo, noi c’avemo Padoin”. Ciao Pado, e buona fortuna. Qui non sarai mai dimenticato.
Luigi Fontana (@luigifontana24)
This post was last modified on 20 Giugno 2016 - 15:42