Miralem Pjanic è nel cuore di una trattativa lampo che lo sta portando a Torino, sponda bianconera. L’asse di mercato Roma-Torino era già stata accesa un mese scarso fa, quando il trasferimento era prima dato per fatto e in un secondo momento smentito; a distanza di un mese invece la situazione è cambiata, il giocatore ha trovato l’accordo e la Juventus è decisa a sganciare gli Euro che servono per spezzare e vincere la clausola rescissoria.
Intanto a Roma che succede? Il putiferio. Sui Social il ragazzo è dato per mercenario e traditore, fuori da Trigoria i tifosi lo insultano, suggerendogli di andarsene. Dopo anni di guerra, anche mediatica, con la Juventus, il popolo e l’ambiente romanista, sì perchè anche Nainggolan si sente tradito, trova indecoroso il passaggio al nemico, pià forte e tanto odiato.
Nulla è ancora perfettamente ufficiale, ma molto definito. Se Pjanic, da un punto di vista prettamente imparziale e morale, abbia fatto bene o meno, è molto soggettivo, quel che si può dire è che la grande ambizione juventina non può lasciar indifferente un professionista nel pieno della sua carriera. Si tratta di una scelta professionale che però fa giustamente infuriare chi ha vissuto il sogno di uno scudetto da sfavorita, chi ha lottato dando tutto oltre il valore del campo.
E la juve? Beh, si prende a braccia aperte un campione, un tassello che mancava per il completamento del centrocampo. Qualità, quantità, tempi di inserimento e pericolosità da fermo; il suo destro e il mancino di Dybala insieme fanno impressione. Per trenta milioni la Juventus si garantisce cinque anni abbondanti di qualità sopraffina, necessari per puntare dove Pjanic vorrebbe arrivare.
Roberto Moretti