Dani Alves veste già il bianconero, ma il suo imminente arrivo, come da copione, scatena un dibattito tra chi approva e chi, invece, lo giudica un giocatore vecchio e finito.
PREGIUDIZI E INCOMPETENZA – Nelle pieghe della teoria del “no” si annida il pregiudizio intriso di superficialità ed incompetenza che, sulla scorta di frasi fatte e slogan retorici, rende questi militanti della banalità incapaci di “leggere dentro”. E sono gli stessi detrattori di Pirlo (che arrivò a 32 anni), di Barzagli, di Evra. Anche allora giudizi critici e facile ironia. E, nonostante siano stati clamorosamente smentiti, continuano come se nulla fosse… Rooney e Modric di anni ne hanno trentuno, Robben e Iniesta trentadue, Lahm trentatré, Ibrahimovic addirittura trentacinque. E non sembrano giocatori finiti; anzi, sono ancora decisivi e determinanti. Io ho sempre pensato che un fuoriclasse (o un campione) al settanta-ottanta per cento del suo top (per motvi anagrafici o altro) sia comunque meglio di un buon-ottimo giocatore al cento per cento del suo potenziale. Inoltre, rispetto a dieci o vent’anni fa, la soglia dei trent’anni, oltre la quale si considerava a rischio un giocatore, ha subito una traslazione in avanti di almeno cinque anni. Adesso un giocatore di trentadue o trentatré anni, che abbia dimostrato di essere integro fisicamente, può garantire ancora due o tre anni anni ad alto livello.
TRA I GIOVANI – Peraltro, non mi sembra che la Juve stia acquistando solo veterani. Pogba, Dybala, Alex Sandro, Rugani, Zaza, Berardi, e tutti gli altri giovani che già orbitano intorno al pianeta Juve, testimoniano la grande lungimiranza della dirigenza bianconera. Ma adesso, per vincere subito questa “benedetta-maledetta” Champions servono campioni affermati, esperti, carismatici, con un feeling acclarato con la competizione. I profili adatti adesso sono i vari Mascherano, Cavani, Kroos, Benzema, Di Maria, ecc. Quindi, benvenuto Dani Alves.
Enrico Fattizzo
This post was last modified on 8 Giugno 2016 - 11:06