Il presidente dell’Inter, Erick Thohir, ha rilasciato un’intervista esclusiva ai microfoni del Corriere dello Sport e ha parlato di tutto, dal mercato a Mancini, dalla società ai nuovi soci cinesi, con un diktat: sfidare il modello Juventus.
MERCATO – “I problemi però non si risolvono solo comprando. Un anno fa abbiamo messo sotto contratto 11 nuovi calciatori cambiando 8-9 elementi della formazione titolare, ma adesso questa cosa non si ripeterà perché l’undici base ha un suo cuore e una sua struttura. Magari ci saranno 2-3 innesti, ma non 7. Tutti nella società, da Roberto Mancini in poi, sanno che per costruire una formazione competitiva servono 2-3 anni. Stiamo facendo un buon lavoro”.
POSSIBILITÀ ECONOMICHE – “Tra essere in Champions League e in Europa League c’è differenza a livello economico.
Attualmente abbiamo un monte ingaggi di circa 80 milioni e credo che rimarrà questo anche nella prossima stagione. Con il Fair Play Finanziario e l’accordo che abbiamo firmato con la Uefa siamo obbligati a rispettare certi parametri. Potremmo scorarli ma succederebbe che se anche arrivassimo secondi in classifica non giocheremmo né la Champions, né l’Europa League e questo noi non lo vogliamo. Sarà necessario sia arrivare a un equilibrio tra acquisti e cessioni, sia realizzare 50 milioni di plusvalenze nel corso del prossimo esercizio. Questo non vuol dire che la prossima estate venderemo tutti, anzi. Non venderemo 6 dei nostri titolari, al massimo 2 o 3, ma non certo Perisic, Icardi o Miranda. Vogliamo arrivare in Champions League, ma se sarà Europa League non sarà un dramma”.