La finale di Coppa Italia contro il Milan ha dimostrato ancora una volta la forza di questa Juventus: una squadra rocciosa, che questa volta non ha brillato, ma che è stata in grado di tenere a bada l’orgoglio di una Milan ferito dal deludente campionato appena terminato e di sferrare il colpo decisivo negli ultimi minuti dei supplementari.
Il gol-partita è arrivato da uno dei giocatori più attesi, uno di quelli che sembra sul piede di partenza, ma che quando viene chiamato in causa si fa sempre trovare pronto, soprattutto nelle partite che contano. Morata c’è sempre, per la Juventus, dà sempre il suo contribuito e i suoi gol sono spesso decisivi. Doversi privare dello spagnolo sarebbe un brutto colpo per società e tifosi. La volontà del giocatore sarà fondamentale.
Ma torniamo alla partita, sicuramente non all’altezza dal punto di vista dello spettacolo, ma giocata ad altissima intensità da parte di entrambe le squadre. I primi sonnacchiosi 90 minuti non sono bastati a decretare il vincitore, solo al 109′ un lampo del Canterano ha fatto pendere l’equilibrio del match in favore dei bianconeri. Risultato tutto sommato meritato: il Milan sembrava più motivato, ma il gap tecnico tra le due squadre era abissale. Alla lunga la qualità degli uomini di Allegri ha fatto la differenza, senza contare una panchina da far invidia a chiunque (non a caso il gol è arrivato proprio da un giocatore subentrato).
Oltre all’ennesimo trofeo, i bianconeri sono riusciti ad entrare ancora una volta nella storia vincendo per la prima volta in Italia lo scudetto e la coppa nazionale per due anni di fila. Insomma, una macchina da guerra, capace di uscire vittoriosa anche nelle situazioni più intricate grazie alla sua forza tranquilla.
Alfredo Spedicato (@AlfredSped)
This post was last modified on 22 Maggio 2016 - 01:28