Didier Deschamps ha contribuito in maniera determinante alla causa juventina nel post-Calciopoli, prendendo la panchina della Serie B e guidando la squadra verso la promozione. Squadra in cui militavano comunque mostri sacri, ma che tornata nella massima serie era ancora perfettibile.
LE PAROLE – L’attuale allenatore della selezione francese ha parlato ai microfoni di Paolo Condò su Sky: “Vengo chiamato per allenare la Juventus, con il processo ancora in corso. Non so se allenerò in A, B o C ma a me non interessa, per me la Juventus e sempre la Juventus. Stagione difficile, complicata ma grazie a Dio trovo in squadra Buffon, Chiellini, Camoranesi, Nedved, Del Piero e Trezeguet, giocatori riconoscenti e non attaccati ai soldi. Ma verso la fine del campionato, mi ritrovo a parlare con la società e li escono i primi dissapori: io avevo già una squadra davvero forte, volevo semplicemente 3 acquisti. 3 campioni. 3 top. Uno in difesa uno a centrocampo e uno in attacco, loro invece volevano prendere 6-7 giocatori buoni. Io vedevo la Serie A in modo diverso, ma soprattutto vedevo in modo diverso la Juve. “
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