Il calore estivo tarda ad arrivare in questo finir di maggio; le prime folate di fuoco, però, arrivano dal mercato. Sì, perché senza nemmeno cominciare ufficialmente, già si sente il segno di quella che potrebbe essere un’estate rovente. Soprattutto per la Vecchia Signora.
QUALITA’ DA CHAMPIONS – Il diktat “marottiano” è soltanto uno: serve qualità. Perché l’anno prossimo sarà decisivo. Perché il popolo juventino non vuole più aspettare. E qualità sia, allora: trattenendo i propri uomini chiave e con l’innesto dei profili giusti per l’obiettivo più imponente: la Coppa dalle Grandi Orecchie. Al servizio di sua maestà, il numero 10 Paul Pogba, e del folletto geniale Dybala, ci dovranno essere nomi imponenti, unici, idonei al blasone di una squadra come la Juventus. E ad oggi, quelli più in voga, sono quelli di Miralem Pjanić e di André Gomes. Solo uno però sarà il prescelto.
PORTOGHESE RE DI SPAGNA – André Filipe Tavares Gomes nasce il 30 luglio 1993. Dall’ “alto” dei suoi 22 anni sta stupendo non solo la Spagna, ma l’Europa intera. Centrocampista completo, capace di calciare con entrambi i piedi, si è messo in mostra come non mai in questa sua stagione al Valencia, dimostrandosi in grado di saper giostrarsi abilmente un po’ in ogni zona del centrocampo. Forte fisicamente, dotato di una buona velocità e di una ottima tecnica, Gomes è ad oggi il primo, vero obiettivo per il pacchetto centrale bianconero. I motivi sono molteplici: oltre a quelli già elencati, il portoghese seguito un po’ da tutti i grandi club, sarebbe un importante investimento in primis per i grossi margini di crescita. E’ ancora molto giovane e potrebbe non solo essere un’arma perfetta per il presente, ma soprattutto per il futuro. Con il suo arrivo, la Juve conterebbe sull’apporto qualitativo di un giocatore di livello assoluto, la cui esplosione avrà bisogno ancora di tanto, tanto tempo. Si tratta di un colpo di grande spessore che farebbe felice la Signora davvero a lungo. Inoltre dal punto di vista tattico si rivelerebbe una vera e propria manna dal cielo: con lui il capitolo regista risulterebbe definitivamente archiviato, oltre al fatto che le sue abilità lo rendono anche un’invidiabile trequartista. 4-3-3 e, volendo, 4-3-1-2, troverebbero il loro assoluto protagonista in mezzo al campo, divenendo la chiave di volta di una macchina perfetta.
CONTRO-GOMES – Al fronte di tutte queste fantastiche qualità sbrilluccicano gli occhi certo, ma vanno valutati anche quelli che potrebbero essere i lati “negativi” del puntare sul gioiello del Valencia. In primo luogo c’è certamente il fattore “nuovo campionato”. Passare dalla Liga alla Serie A non è cosa semplice, e soltanto i grandi giocatori sono in grado compiere questo passo. Fattore da tenere in conto anche in ambito prezzo, visto che gli spagnoli chiedono ben 50 milioni di euro. Una cifra imponente da spendere per un ragazzo che sì è stato protagonista di una grande annata, ma che è ancora alle prime armi e che sarebbe comunque una “scommessa” in terra nostrana. Le qualità sono indubbie, ma la Juventus il prossimo anno non potrà permettersi esperimenti. Sì deve andare dritti verso l’obiettivo: vincere.
IL PJANISTA – L’ “alternativa” a Gomes ha un solo nome: Miralem Pjanić. Il bosniaco noi italiani lo conosciamo decisamente meglio, e dopo quest’anno ne abbiamo potuto ammirare ancor di più le mirabili gesta. Classe 1990, tecnica sopraffina e visione di gioco come pochi al mondo. Queste le credenziali con cui si presenta il centrocampista della Roma, uno dei calciatori che definire tali è quasi una bestemmia. Perché la definizione “artista” è quella che più gli si avvicina. Non a caso uno dei suoi soprannomi è “Giotto”, quasi a delineare quelle traiettorie precise, limpide, e magistralmente disegnate, che solo i suoi piedi sono in grado di creare. Le sue armi partono dalla classe sopraffina, passano per un’ottima abilità nel controllo palla e finiscono con una delle sue più grandi specialità: il tiro dalla distanza. Pjanić è anch’egli definibile come centrocampista completo, data la sua impressionante poliedricità. Può agire infatti da intermedio di centrocampo, da trequartista, mezzala e, da quando è agli ordini di Spalletti, anche da regista davanti la difesa. Insomma, la pedina che tutti gli allenatori desidererebbero. Al contrario di Gomes il giallorosso si trova nel boom della sua carriera, con i suoi 26 anni che implorano un’avventura all’altezza delle sue doti: a testimoniare lo “status” di età fondamentale è l’annata appena passata, che l’ha visto protagonista assoluto anche dal punto di vista realizzativo con 10 gol messi a segno. Erede di Juninho, il suo asso nella manica sono i calci piazzati, divenendo quasi una sentenza dai 25-30 metri e coniugando arte e incisività. A differenza del portoghese Pjanić conosce già il nostro campionato, ecco perché l’ambientamento sarebbe molto più semplice, e un investimento mirato su di lui sarebbe decisamente più “sicuro”. Inoltre il suo inserimento in un centrocampo formato da Pogba e Marchisio, o da Pogba e Khedira, rappresenterebbe una vera e propria sentenza: miglior centrocampo d’Italia. E, sicuramente, tra i primi in Europa.
ANTI-PJANIC – Ma se per Gomes abbiamo trovato dei nei, anche il bosniaco non è esente da complicazioni. Innanzitutto la trattativa con la Roma: è vero, basterebbe in teoria pagare la clausola da 38 milioni, ma si sa che gli affari tra le dirette contendenti al titolo non sono quasi mai una passeggiata. Inoltre, dal punto di vista del gioco, Pjanić ha spesso mostrato discontinuità. Fatta eccezione per quest’anno, il giocatore giallorosso ha spesso alternato prestazioni sontuose a partite dormienti, che ne hanno tardato l’esplosione in questi anni. Come se non bastasse il suo carattere lo porta spesso all’ammonizione facile, dato questo che ha comportato anche diverse squalifiche. Tatticamente e tecnicamente perfetto, dovrebbe comunque dimostrare di essere all’altezza di una piazza molto diversa da quella romana, in cui i passi falsi non possono ripetersi troppo spesso.
Dilemma a cui trovar risposta è dunque molto difficile: Gomes è presente, crescita, futuro ma anche scommessa, grosso investimento e rischio. Pjanić è esplosione, arte, certezza ma anche discontinuità, “caratterino” e trattativa complessa. Una cosa però è certa: entrambi sono classe, tecnica e gioia per gli occhi. Entrambi sono giocatori da grande Juve.
Mattia Riccio
This post was last modified on 23 Aprile 2024 - 15:15