Chiuso il campionato con la festa bianconera dello Juventus Stadium e gli ultimi verdetti in chiave Champions e salvezza, il gruppo di Allegri vira tutte le proprie attenzioni ed energie fisiche e nervose sulla finale di Coppa Italia che si giocherà sabato prossimo 21 Maggio allo stadio Olimpico di Roma.
Le due squadre si sono congedate in modo diametralmente opposto dagli impegni tricolore ed è, quindi, interessante andare a vedere come entrambe si avvicinano a questo ultimo impegno ufficiale.
MOTIVAZIONI – Entrambe ne hanno da vendere. La Juventus vuole bissare il successo dello scorso anno e mettere in bacheca l’undicesima Coppa, mentre il Milan, dal canto suo, vincendo porterebbe a casa un trofeo utile per rendere questa stagione meno fallimentare.
UMORI – Anche in questo caso, Juventus e Milan presentano situazioni radicalmente e drasticamente differenti. Dopo la sconfitta di Verona, Allegri ha richiamato il gruppo per mantenere alta la concetrazione, seppur stigmatizzando in conferenza stampa quella che è stata la prima sconfitta dopo 25 vittorie nelle ultime 26 partite. Era necessario riprendere da dove lasciato per evitare pericolosi cali di concentrazione e i bianconeri hanno mostrato di nuovo i muscoli in casa contro la Sampdoria (5-0). I doriani avranno pure recitato il ruolo dello sparring partner, ma dal canto suo la Juventus ha sicuramente lanciato un segnale chiaro.
In Milan – Roma (1-3) abbiamo assistito, invece, ad una prestazione insufficiente dei rossoneri, per stessa ammissione del tecnico Brocchi. Come riporta la Gazzetta dello Sport, lo stesso allenatore si sarebbe lasciando andare, nel post gara, a delle esternazioni forti nei confronti del gruppo e di alcuni giocatori rei di non mostrare il minimo attaccamento alla maglia e il necessario impegno per onorarla. L’ex mediano ha espresso la grande frustrazione derivante dalle ultime prestazioni, largamente negative, in cui il gruppo non ha saputo reagire in linea con quanto mostrato in allenamento e con quanto richiesto dal tecnico.
ROSA – Se per la Juventus ci sarà da fare i conti “solo” con gli infortuni di Marchisio e Khedira, che lasciano un grande buco a centrocampo, le convocazioni rossonere dipenderanno grandemente da quanto illustrato in precedenza.
Allegri ha già provato diverse soluzioni per la mediana nelle ultime giornate, confermando l’inamovibile Pogba e alternando Sturaro, Hernanes, Lemina e Pereyra. Quest’ultimo, in particolare, potrebbe fornire la chance di variare il sistema di gioco e di portare maggiori pericoli alla difesa rossonera, andando a supportare il duo d’attacco che sarà, con tutta probabilità, composto da Dybala e Mandzukic.
Nel Milan ci saranno tante variabili da considerare. Brocchi ha chiaramente detto che potrebbe escludere 2-3 giocatori, lasciando fuori “i nomi” e dando spazio a chi, sotto di lui, ha saputo dimostrare l’impegno e l’attaccamento alla maglia tanto richiesti dal tecnico. Fare una previsione sulla rosa è un vero azzardo e pochi sono gli elementi che possono dirsi sicuri del posto: dal giovane portiere Donnarumma, seppur apparso leggermente in difficoltà in queste giornate, a Bacca, unico ad essersi dimostrato imprescindibile per l’attacco rossonero. Tutti gli altri dovranno sudarsi il posto da titolare.
Per quanto sembri che la Juventus possa arrivare avvantaggiata a questa finale, non si deve mai commettere l’errore di sottovalutare l’avversario e si deve, soprattutto, ricordare che in una partita secca tutto può accadere e che certe motivazioni possono facilmente rovesciare i pronostici. In fondo, la partita di Verona ha evidenziato chiaramente che se la Juve non gioca da Juve, è solo una squadra normale e una squadra normale può essere sconfitta da chiunque, figuriamoci da un Milan ferito e voglioso di chiudere in modo positivo la sua stagione.
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