La Juventus ha concluso il suo straordinario campionato facendo… scopa. Cinque reti per cinque scudetti; maniera migliore per festeggiare un’impresa storica con vista sulla leggenda non poteva esserci, anche se Kronos, mica un giocatore della Sampdoria, ma la divinità mitologica deputata al governo del tempo atmosferico, forse per invidia, si è speso abbastanza per farsi notare.
Come a Verona, in termini pratici la partita contava assolutamente nulla per entrambe le squadre, ma a differenza di quanto accaduto al Bentegodi, l’approccio bianconero alla contesa, peraltro disputata con la nuova, discussa divisa ufficiale ( parere personale: orrenda! ), è stata di ben altro tenore. Tant’è che anche in virtù di un avversario indiscutibilmente dimesso, ha avuto una durata di poco inferiore all’intervallo di mezza gara.
Tutto quel che è seguito al penalty insaccato con chirurgica precisione dal “Sivorino” è ascrivibile alla voce kermesse; un’esibizione di pantagruelica, divertente superiorità, ai danni di un rassegnato sparring partner, molto apparentabile a uno spettacolo dei favolosi Harlem Globetrotters, che il pubblico presente, già molto e giustamente euforico ancor prima del fischio d’inizio del sig. Gavillucci da Latina, ha apprezzato senza interruzione di continuità.
L’atteggiamento dei pentacampioni, pur non improntato alla volontà di maramaldeggiare spietatamente è comunque piaciuto, giacché hanno onorato l’impegno senza baloccarsi stucchevolmente con la clessidra e approfittato dell’occasione per recuperare il feeling con la vittoria colpevolmente smarrito sulle rive dell’Adige.
Insomma l’ultimo test semiserio precedente la finale di Tim Cup non è stato disdegnato e la padrona d’Italia, esattamente come la sua gente, che ne ha ripetutamente fatto espressa richiesta, ha palesato le migliori intenzioni di arricchire ulteriormente la bacheca con la conquista di un trofeo che, comprendendo anche la Supercoppa nazionale già acchiappata in agosto ( ricordate? ), completerebbe una terzina territoriale vincente da non etichettare con una certa parolina spagnola per ovvie e comprensibili ragioni di pudore.
Dal momento in cui il pallone ha smesso di rotolare il delirio orgiastico ha preso il sopravvento scandendo l’unico rituale che le sacre mura, per grazia di Eupalla, ma non solo…, conoscono sin dalla nascita: passerella, premiazione e coriandolata finale, con ricca partecipazione di bambini e belle donne.
Per quanto il cerimoniale sia ormai consolidato e ripetitivo, la celebrazione dello stesso non solo è ben lungi dall’annoiare, ma induce invece una gran voglia di ripeterlo e, possibilmente, arricchirlo con emozioni e manufatti… che, come accade puntualmente, inducano ogni volta una sensazione di unicità.
Dalla passeggiata compiuta dai bianconeri per recarsi sul podio è perfino scaturita la miglior notizia di giornata: Khedira l’ha effettuata tutta senza infortunarsi!
Spente le luci allo Juventus Stadium, la premiata compagnia sabauda marcerà su Roma con l’obiettivo di pigiare il tasto off della stagione a mani piene. Al contrario, i riflettori puntati sulle vicende più o meno fantasiose del suk pallonaro, perennemente accesi, agiteranno sonni e sogni estivi di chi, per svago o professione e comunque per passione, vagheggia sin d’ora possibili nuovi trionfi da conseguire con l’arruolamento dei protagonisti in brachette corte più desiderati.
Nell’immediato, però, non scordiamoci che, se in questi giorni “Edamus, bibamus, gaudeamus” (Mangiamo, beviamo, godiamo ), lo si deve a quelli che, tra meno di una settimana, potrebbero stendere un’ulteriore mano di vernice fresca sulla patina di immortalità che già li ammanta.
Dopo tutto, tanto il mercato quanto l’estate, almeno ufficialmente, debbono ancora iniziare.
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