GRAZIE RAGAZZI – In una normalissima domenica calcistica di maggio, il panorama italiano saluta due volti storici come Gianpaolo Bellini e Luca Toni. Due uomini prima che calciatori esemplari e leader dei gruppi nei quali hanno fatto parte. Il primo ha sposato i colori della “Dea”, sin dai primi passi: infatti a soli 4 anni è entrato a far parte della famiglia bergamasca, uscendone fisicamente solo per questioni legate al tempo e all’età. Una storia d’amore intensa anche se breve è stata vissuta da Toni con il Verona, il bomber che mai ha avuto una “donna fissa” ma sempre la “fissa per le donne”, se per un attimo il genere femminile viene sostituito da una squadra. Gli esordi, il Vicenza prima, Brescia, Palermo e Fiorentina a suon di gola, il Mondiale vinto e tatuato sul braccio nell’estate dell’approdo in Bavaria al Bayern schiacciasassi. Una carriera con i fiocchi conclusa in Italia nei top club (Roma, Juventus) e le parentesi con Genoa e Verona (più fortunata della precedente).
Il nostro calcio per un non ancora potrà godersi Totti, meno probabilmente sarà lo stesso per Di Natale. È il momento dei saluti, delle carriere finite dai grandissimi che hanno maturato nei loro percorsi iniziati negli anni ’90.
LA JUVE SI CAUTELA – L’addio di Del Piero, icona di eccellenza nell’immaginario collettivo bianconero, ha segnato il futuro della società nelle scelte e dei tifosi che hanno dovuto adattarsi rapidamente al cambiamento. Nel calcio il presente diventa in niente, passato. Ma è un passato indelebile quello scritto dal numero 10 storico e segnerà inevitabilmente un passaggio da somatizzare anche l’addio di Buffon, ad esempio. Il numero 1 juventino vive da anni ormai in simbiosi col tifo bianconero, leader e gladiatore ineguagliabile, ha incarnato sin dai primi giorni lo spirito del club, accettando i principi che lo stesso imponeva. In campo sarà impossibile sostituire ma sarà giusto farlo nel miglior modo: il vivaio bianconero offre tanti giovani di qualità (Leali e Brignoli su tutti, così come Audero) ma un monumento come Buffon non avrà mai un erede della sua caratura. I nomi di Perin e Sportiello sono vivi e caldi, più attendibili di Donnarumma poiché il Milan vorrà garantirsi un futuro aureo con il giovane campano.
DIFESA DA RIMODERNARE? – Se sulla sinistra Alex Sandro sarà il nuovo Evra e Rugani il centrale di lusso della difesa bianconera, allora Marotta e Paratici dovranno lavorare perché Barzagli (35 anni) e Chiellini (33), non saranno calcisticamente eterni. Accanto a Bonucci cresceranno i giovani ma occorrerà ben presto puntare su profili interessanti nel panorama mondiale ma che sappiano essere affidabili e di qualità come i centrali della nazionale italiana. Il nome nell’immediato più concreto risponde al l’identikit di Benatia, che all’ombra dei 30 anni potrà comporre una difesa granitica e di grande rendimento.
I movimenti di mercato delle prossime sessioni saranno indicativi per capire che faccia avrà la Juve dei prossimi anni.
Simone Di Sano
This post was last modified on 10 Agosto 2017 - 17:54