Serata storta, una delle più storte di questa stagione che volge al termine in cui si sono rivisti gli spettri delle prime 10 giornate.
Fortuna vuole che, a differenza di quelle prime 10 giornate, i giochi siano fatti, con la Juventus già campione d’Italia e il Verona che saluta la Serie A fermando la striscia di risultati utili consecutivi della corazzata bianconera.
Una Juventus a dir poco rimaneggiata, con 4 assenze per squalifica (Pogba, Lichsteiner, Hernanes e Mandzukic), il forfait di Buffon e le assenze forza per infortunio di Marchisio e Khedira, incappa di una sconfitta senza conseguenze, ma pur sempre fastidiosa per chi è abituato a vincere.
In una serata sfortunata per l’intero gruppo, dobbiamo sottolineare la prestazione insufficiente e sottotono di Simone Zaza. L’ex Sassuolo non sfrutta l’occasione da titolare per evidenziare e confermare quanto di buono fatto nel corso della stagione, lasciando spazio a molti rimpianti e a qualche recriminazione.
Zaza è sembrato nervoso, confusionario e poco concentrato, lasciando trasparire la frustrazione per quelle giocate che non riescono, nonostante il solito impegno e la solita grinta profusa dal 24enne.
Nonostante il rigore conquistato al 93′ e trasformato da Dybala, la sensazione è l’attaccante bianconero abbia fallito una ghiotta chance per confermare quanto di buono fatto finora e lasciando, invece, spazio a quegli aspetti sul quale l’attaccante lucano deve ancora concentrarsi tanto per compiere il definitivo salto di qualità.
Un’altra occasione persa dal buon Simone, è in chiave Nazionale: per unirsi alla delegazione azzurra che sarà impegnata in Francia tra Giugno e Luglio, Zaza avrebbe dovuto sfruttare al meglio queste occasioni in campionato. Non si chiede, ovviamente, all’attaccante di segnare ad ogni partita o di fornire assist con continuità, ma di dimostrare, come sempre fatto, un impegno e la costanza di sacrificio per la squadra che ha saputo evidenziare in diverse uscite stagionali, senza lasciarsi prendere dalla frustrazione e dal nervosismo, aspetti questi, tipici del carattere del ragazzo.
Alla Juventus, come alla Nazionale, servirà il miglior Simone Zaza negli anni a venire e sarà necessario che, per completare la propria crescita professionale e personale, il buon Simone continui a portare pazienza e ad ascoltare le indicazioni di chi, come Allegri, lo vede ogni giorno e capisce l’impegno profuso in campo come negli allenamenti.
This post was last modified on 8 Maggio 2016 - 23:39