In un certo senso, la bella “favola” del Verona e di Luca Toni addolcisce il pessimo approccio alla partita della Juventus. Perché, obiettivamente, non esistono scusanti per quest’ultima partita giocata ben al di sotto delle possibilità degli uomini allenati da Massimiliano Allegri. Va bene che gli scaligeri erano galvanizzati (del resto, giocare contro i campioni d’Italia è sempre stimolante); e va bene anche che la gara, ormai inutile ai fini del campionato, aveva come stimolo maggiore – per i padroni di casa – quello di salutare la serie A sconfiggendo Buffon e compagni (sebbene oggi, in porta, abbia parato Neto). Eppure, l’atteggiamento fin troppo attendista e poco propositivo della capolista non sarà per nulla piaciuto ai tifosi.
Certo, c’è da complimentarsi con gli avversari. Il Verona, infatti, durante l’intero arco del match riusciva quasi sempre ad intuire le verticalizzazioni in favore di Paulo Dybala. Questo gioco d’anticipo dei difensori gialloblu era spesso origine di contropiedi e cambi di gioco, tanto da mettere in difficoltà la retroguardia ospite. Una prevedibilità, quella juventina, che spesso dava alla formazione locale delle buone occasioni per giungere in area di rigore. Al di là del rigore (dubbio, forse inesistente) che ha sbloccato lo studio reciproco iniziale da parte di entrambe le compagini, basta pensare al gol del raddoppio per capire quanto fosse penetrabile la linea difensiva composta da Barzagli, Bonucci e Rugani.
Bella prova da parte di Ionita e Viviani, perenni spine nel fianco del “povero” Alex Sandro; a tratti sfortunato, a tratti troppo nervoso il brasiliano. Nonostante un timido tentativo, nel secondo tempo, di ribaltare gli esiti dell’incontro, la scarsa mancanza di idee è stata una vera e propria condanna. Peccato. Mister Allegri, nello spogliatoio, si sarà fatto sicuramente sentire. Perché l’abitudine a vincere va alimentata. Va sempre tenuta viva, proprio come una fiamma ardente. La speranza è che tale scenario svogliato non venga riproposto contro il Milan in data 21 Maggio.
Paolo Panico
This post was last modified on 9 Maggio 2016 - 14:37