Leonardo Bonucci, da anni simbolo della Juventus, ha rilasciato un’intervista a QS parlando sia della sfera privata che di quella pubblica. Tra le altre cose ha commentato l’accostamento a Beckenbauer, dettato dal soprannome che spesso i tifosi gli attribuiscono: Bonniebauer.
BECKENBAUER E RIZZOLI – «Il paragone è esagerato, mi lusinga, come Beckenbauer penso che non ce ne siano più stati . In pratica cerco di abbinare il passato da centrocampista facendo il difensore. Lui è la storia del calcio a livello difensivo». Sul caso Rizzoli: «Ho sbagliato nella protesta eccessiva e giustamente sono stato ammonito. Ma mai e poi mai mi sarei sognato di toccarlo con la testa. Cosa che non è mai successa, come ha confermato anche lui. Quando si tratta di dar contro la Juve si analizzano i fotogrammi, si cerca di tutto. Forse pensavano di destabilizzarci… Quando vinci diventi antipatico, mi ricordo il primo anno con Conte e quello precedente del settimo posto. Un errore a favore non suscitava scalpore. Eravamo simpatici allora».
BUFFON – Su Buffon ha dichiarato: «Non è umano. Gigi avete la sfortuna di vederlo solo nelle partite. Ho la fortuna di respirarlo, di viverlo, di guardalo in allenamento, sia nello spogliatoio, sia a tavola. Respiri l’atteggiamento di un vincente, di un campione e di un uomo. E’ il mio miglior amico nel calcio. E’ un esempio per me».
MERCATO – «Dobbiamo arrivare minimo in semifinale l’anno prossimo, ho ancora la rabbia dentro per quello che è successo contro il Bayern. Io e i miei compagni non vediamo l’ora di rigiocare in Europa, vogliamo trasformare quella delusione in vittorie. Vogliamo alzarla al cielo. Ci proveremo. Sto bene a Torino, la mia famiglia è felice qua, io sono orgoglioso di far parte della storia della Juve, non vedo il motivo per cui possa andare via.
L’ESULTANZA – «Non è un insulto verso nessuno. E’ stata coniata dai miei amici il primo anno che arrivai alla Juve. C’erano laziali, interisti, milanisti. Quando si discuteva di calcio dicevano sciacquatevi la bocca goliardicamente. Nasco juventino in una famiglia dove erano tutti interisti. Ero la pecora nera, deviato dai miei zii, tutti juventini. Mi piace andare in curva quando sono squalificato o infortunato. Mi ha dato fastidio che ad inizio anno i nostri tifosi dopo 2 partite difficili hanno fischiato nel nostro stadio, un valore aggiunto. L’ho fatto presente e da lì ci siamo ricompattati.
This post was last modified on 2 Maggio 2016 - 21:55