Allegri, il cambio tattico è decisivo

La Juve non si ferma mai, sempre pronta a dare il colpo di grazie alle rivali. Buffon salva la pelle questa stagione per la 20esima volta ed il record di 22 partite senza subire reti è sempre più vicino. Si sapeva che la partita con il Carpi non sarebbe stata facile da sbloccare e così è stato. La Juventus si è schierata con una formazione spregiudicata: due esterni offensivi ed Evra terzo di difesa a sinistra. Un primo tempo molto lento con Hernanes che non è riuscito mai ad accelerare il ritmo della gara.

pogbaAllegri capisce che qualcosa non va. Cambia le mezze ali, invertendo Asamoah con Pogba e, come per magia, dopo 5 minuti arriva il gol del vantaggio. Un cambio di gioco, il ghanese crea lo spazio, palla ad Hernanes che tira e insacca Belec, non immune da colpe. Pogba funge da regista arretrato e spacca difese all’occorrenza. Quello è il suo ruolo naturale e la differenza si nota. Può accentrarsi, può dribblare e non essere mai banale. Lo stadio cantava “Non si vende Pogba” e ne aveva di ben donde.
Nella ripresa è pura ed ordinaria amministrazione. La Juve patisce qualche ripartenza, il tecnico bianconero si arrabbia (questa volta senza lancio di giacca annesso, ndr) e tutto ritorna alla normalità. La Juve attacca, Pogba fa il fenomeno e serve l’ennesimo assist della stagione per la testa di Zaza.

Da notare l’allungamento della squadra nella fase centrale del secondo tempo con un Cuadrado in alcune occasioni svogliato. Allegri fa uscire il colombiano, entra Lichtsteiner e la potenza offensiva del Carpi svanisce.

Allegri ha vinto ancora una volta. Non vogliamo sminuire i meriti della squadra, ma il tecnico livornese è di un’altra categoria.

Alberto Gencarelli

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