Ambizione, voglia di migliorarsi, progetti da leader: Paul Pogba gioca da fuoriclasse, si diverte come un ragazzino, parla e pensa come un veterano. Il numero 10 della Juventus si confessa, dopo il quinto Scudetto consecutivo in bianconero, in esclusiva al collega Emanuele Gamba de “La Repubblica”:
VOGLIO ESSERE UNA LEGGENDA – “Sì, voglio essere una leggenda. Come Pelé o Maradona, anzi di più. Io non dico di essere il più forte, ma voglio esserlo. Ho un difetto: odio perdere. E poi a me piace essere originale, voglio fare quello che nessuno ha fatto. Io lavoro tanto perché voglio diventare perfetto e perché quando vinco sono felice”.
CRITICHE DALLA FRANCIA – “Lascio che la gente dica ciò che vuole. I fatti sono altri: nel 2014 non era nella Top 11 Fifa, nel 2015 sì. Nel 2016 ci sarò. In Francia non sono tra i più amati? Non lavoro per essere il più amato, ma il migliore. Sono orgoglioso, ma né invidioso, né geloso. Se Lloris è il più amato, sono felice per lui”.
SI PUÒ SEMPRE FARE DI PIÙ – “Si può sempre fare di più e meglio. Michale Jordan non ha forse ammesso di aver sbagliato tanto? L’importante è andare oltre. Qualche mese fa non ero al mio livello, lo ammetto, ma nemmeno la squadra lo era. Adesso sto bene e mi sento meglio, alla fine mi sembra di aver aiutato la Juve a fare il massimo. O no?”.
LA NUMERO 10 – “Il numero 10 è un numero importante, soprattutto alla Juve. Ma è un numero. Il +5? Nulla, una mattina mattina mi sveglia e pensai: voglio scrivere +5 col pennarello sulla maglia. Era semplicemente una cazzata”.
23 ANNI E TANTI AMBIZIONI – “Ho vinto tanto? Quattro Scudetti, solo quattro. Non mi bastano per la mia ambizione. Ero così già da piccolo, mi davano del pazzo, ma sono fatto così. Io voglio scrivere la storia, diventare il più grande centrocampista di sempre. Modello? Lampard. Il centrocampista che voglio essere è quello che sa fare tutto e lo sa fare al top: tirare, dribblare, segnare, difendere. Voglio diventare come Lampard, ma di più”.
NEL FUTURO C’È… – “Battere il Carpi, poi vincere la Coppa Italia e poi l’Europeo con la Francia. Futuro? Ho un contratto con la Juventus, non è che posso svegliarmi la mattina e andarmene in Inghilterra. Chiedete a chi si occupa per me di questo, per me il calcio è quello che si gioca”.
CRESCITA EUROPEA – “Quattro anni fa quando ci sorteggiarono col Bayern pensammo: è finita. Stavolta abbiamo pensato: possiamo batterli”.
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