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Bonucci: “Rizzoli? Non l’ho manco toccato, volevano destabilizzarci. Contro la Juve si analizzano i fotogrammi. Champions? Vogliamo alzarla al cielo”

Il quinto Scudetto consecutivo, quello che ha consacrato definitivamente questa Juventus a leggenda, è senza dubbio il traguardo del gruppo e della maturità. Dopo un avvio choc, la Juventus ha saputo ritrovare dentro se stessa energia e voglia di lottare. Come? Soprattutto grazie ai leader. A confermarlo è direttamente Leonardo Bonucci, una delle colonne portanti dello spogliatoio bianconero, in esclusiva a Luca Pasquaretta per QS:

testata bonucciRIZZOLI – “Ho sbagliato nella protesta eccessiva e giustamente sono stato ammonito. Ma mai e poi mai mi sarei sognato di toccarlo con la testa. Cosa che non è mai successa, come ha confermato anche lui. Quando si tratta di dar contro la Juve si analizzano i fotogrammi, si cerca di tutto. Forse pensavano di destabilizzarci…”.

FINO A DICEMBRE “IL CAMPIONATO PIÙ BELLO DI SEMPRE” – “Ma poi siamo tornati. Fino alla fine d’ottobre la Juve non c’era, per colpa nostra. Poi abbiamo fatto qualcosa di incredibile. Vincere 24 partite su 25 non riuscirà più a nessuno. Se me l’avessero chiesto ad ottobre, avrei risposto che avremmo vinto lo Scudetto, ma non facendo quel filotto”.

LA SCINTILLA – “C’è stata la scintilla, è nata qualcosa dentro di noi. Le parole di Gigi dopo Sassuolo ci hanno reso degli animali affamati di vittorie. Dicevamo fra di noi: non possiamo essere questi. Sembravamo una squadra di scappati di casa, mancava coesione, non c’era spirito di sacrificio. Poi siamo stati anche fortunati, perché chi era davanti non ha accelerato, non ha ammazzato il campionato”.

TUTTI CONTRO LA JUVE – “Quando vinci diventi antipatico, mi ricordo il primo anno con Conte e quello precedente del settimo posto. Un errore a favore non suscitava scalpore, eravamo simpatici allora”.

UN AGGETTIVO PER OGNI SCUDETTO – “Trieste, il primo, estasi. Il più bello a livello di sensazioni. Come l’ultimo, da leggenda, per com’è arrivato. Li metto sullo stesso piano il primo e il quinto. Il secondo, il terzo, quello dei 102 punti, dei record, e il quarto erano quasi normalità per la squadra che eravamo”.

LA JUVE PIÙ FORTE – “Quella di quest’anno, perché abbiamo avuto la fortuna di trovare dei giovani talentuosi che hanno capito velocemente il dna Juve, quanto pesa questa maglia, cosa significa giocare qui. Un Dybala che accelerasse così non me lo aspettavo. Questa squadra, se mantenuta, nel giro di 1-2 anni può diventare la più forte d’Europa”.

DA CONTE AD ALLEGRI – “Il gruppo storico aveva ritrovato la mentalità vincente grazie a Conte, Allegri è riuscito a rimodellare quel concetto attraverso la serenità e il gioco. Ci ha dato tranquillità, ha aumentato l’autostima. E’ un grande. Sapevamo di essere obbligati a vincere, ma senza l’ossessione, senza l’ansia del risultato. Conte ed Allegri? Devo solo ringraziarli, mi hanno permesso di fare il salto di qualità, di migliorarmi. Anche il mio percorso di crescita non è finito. Con Conte ho avuto la fortuna di imparare nozioni tattiche, con Allegri di migliorare nella gestione della partita, nell’attenzione, nella concentrazione”.

CHAMPIONS – “L’anno prossimo dobbiamo arrivare almeno in semifinale, ho ancora la rabbia dentro per quello che è successo contro il Bayern. Io e i miei compagni non vediamo l’ora di giocare in Europa, vogliamo trasformare quella delusione in vittorie. Vogliamo alzarla al cielo, ci proveremo”.

FUTURO – “Sto bene a Torino, la mia famiglia si trova bene qua, io sono orgoglioso di far parte della storia della Juve, non vedo il motivo per cui possa andare via. Il matrimonio con la Juve lo abbiamo fatto l’anno scorso. Con il mio procuratore sono organizzato così: tutte le proposte le valuto a fine stagione. Ripeto, sto bene alla Juve”.

LEADER MANDZUKIC – “Chi ha preso il posto di Pirlo al fianco di Buffon nello spogliatoio? Mario Manduzkic, basta vederlo in campo per capire il perché”.

IL NUOVO BONUCCI? – “Romagnoli, al Milan sta facendo bene, nonostante il percorso complicato della squadra. Ha tanta personalità”.

TIFOSO BIANCONERO – “Nasco juventino in una famiglia in cui erano tutti interisti. Ero la pecora nera, deviato dai miei zii, tutti juventini. Mi piace andare in curva quando sono squalificato o infortunato. Mi ha dato fastidio che ad inizio anno, dopo due partite sfortunate, i nostri tifosi ci hanno fischiato allo Stadium. L’ho fatto presente e da lì ci siamo ricompattati. Siamo riusciti a raggiungere tutti insieme questo quinto Scudetto di fila, storico, leggendario”.

This post was last modified on 29 Aprile 2016 - 20:37

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