La storia siamo noi, nessuno si senta offeso. Siamo noi che a inizio stagione avevamo tutto da perdere, e che ci siamo ritrovati, ancora una volta, con tutto da vincere. Siamo noi che abbiamo visto partire Pirlo, Vidal e Tevez dopo una stagione che a tratti sembrava irripetibile soprattutto per i risultati ottenuti in Europa, e che dopo un anno siamo sempre lì, e all’Allianz Arena ce la siamo giocata alla pari nonostante l’assenza di tre pedine fondamentali come Chiellini, Dybala e Marchisio.
E poi la gente, perché è la gente che fa la storia, quando si tratta di scegliere e di andare, te la ritrovi tutta con gli occhi aperti, che sa benissimo cosa fare. E sapevano benissimo cosa fare Buffon, Barzagli, Evra e Marchisio nel momento di crisi peggiore della stagione: ricordare ai compagni di onorare la maglia indossata, lavorare partita dopo partita per costruire una rimonta che, agli occhi di molti, sembrava impossibile. Insomma: tornare a essere la Juve. Facile a dirsi, possibile da fare soltanto se il gruppo può contare su un gruppo di leader veri, silenziosi, capaci di trasmettere ai nuovi arrivati la mentalità giusta.
La storia siamo noi, attenzione, nessuno si senta escluso. È stata la vittoria di un gruppo fantastico. Ancor più dei 70 punti raccolti su 72 disponibili nel girone di ritorno, nel quale la squadra ha subito soltanto un gol su azione, bisogna sottolineare l’importanza dell’intero blocco a disposizione di Allegri: da Dybala, Mandzukic e Pogba, passando per un Khedira che ha ritrovato quello splendido vizio del gol che aveva già mostrato a Stoccarda, fino a giungere a Zaza, autore del gol che ha consentito il sorpasso ai bianconeri, Morata, Lemina, Rugani. Chiunque è entrato, pur non essendo un elemento inamovibile della formazione titolare, ha sempre dato il massimo per la causa, facendosi trovare pronto a rilevare il posto del compagno. Una vera grande squadra, per essere competitiva su tutti i fronti, deve poter attingere da un gruppo nutrito di giocatori, capaci di dare il cambio ai titolarissimi nel momento del bisogno, ed è anche questo ciò che è mancato al Napoli nella lotta allo scudetto.
La storia siamo noi, con tutti i record infranti in questi cinque anni: uno scudetto da imbattuti, un altro conquistato rompendo il muro dei 100 punti, un altro ancora con un girone di ritorno che definire mostruoso potrebbe apparire a tratti riduttivo, tutti con un rigoroso denominatore comune che è la miglior difesa del campionato. La storia siamo noi, che non abbiamo neanche il tempo di festeggiare che c’è già un altro trofeo da conquistare.
(Versi in corsivo tratti da Francesco De Gregori, “La Storia”, 1985)
This post was last modified on 26 Aprile 2016 - 09:48