Manca poco, davvero: il sogno sta per diventare realtà e gli incubi degli altri stanno per materializzarsi. Il quinto Scudetto è lì, a un passo, e la Juve lo guarda, lo accarezza, s’inebria col suo dolce profumo. Che magari gli riporta alla mente quella serata terribile al Mapei Stadium, contro il Sassuolo, ma poi è tutto un viaggio in sensazioni fantastiche: s’è perso il conto delle vittorie bianconere, schiaccianti e senza prova d’appello, ormai 24 nelle ultime 25. Ecco: la serata di Firenze ci aiuta pure a capire il perché di una serie tanto incredibile.
Minuto ottantuno, un pasticcio di Bonucci lancia in rete Kalinic: è uno a uno, per la gioia dei tifosi viola. Il Franchi è tutto un “chi non salta è bianconero”, ma la reazione della Juve è mostruosa: si riparte e, dopo appena due minuti, Morata riporta in vantaggio i suoi; è uno di quei gol facili, che però hanno un peso specifico incredibile. Sì, perché in quel momento era fondamentale non andare in panico e perché, per l’ennesima volta, dimostra che questa squadra ha sempre il controllo della partita: se vuole vincere, lo fa e non guarda in faccia a eventuali imprevisti.
Un imprevisto capita al novantesimo, quando Cuadrado – a proposito, ci piacerebbe capire il motivo della sua svogliatezza – trattiene Kalinic in area di rigore e l’arbitro fischia il tiro dagli undici metri. La para, Buffon: una parata difficile, che solo un campione come lui poteva fare, specialmente in quella situazione; sullo Scudetto, insomma, ci sono le sue mani. Ma c’è un particolare, che col tempo sarà dimenticato: il rigore non c’era, dato che Kalinic simula vistosamente. Ed è qui un’altra differenza tra la Juve e tutte le altre: i bianconeri non si lamentano, anzi, reagiscono con il guizzo fiero del campione e la solidità complessiva, che permette di tenere al sicuro la vittoria.
Ora, senza dubbio, si discuterà del gol annullato a Bernardeschi, che sembrava regolare. E si parlerà di quanto avrebbe inciso, dimenticando che lo stesso arbitro abbia fischiato un rigore inesistente, a pochissimo dalla fine – alla faccia dei favoritismi. Sarà tutta forza, per i bianconeri, che ora sono a tanto così da scrivere la storia. Si lasceranno scivolare questo fiume di parole addosso, perché questa Juve è troppo forte: più delle chiacchiere, ma anche di avversari, tifosi e… imprevisti.