Un tema in bianco e nero: la grande bellezza

L’avvicinamento al quinto scudetto consecutivo (sul campo, mai fatto da nessun’altra squadra se non quella bianconera) diventa quasi trionfale. Non perché gli avversari abbiano mollato, e i sei gol del Napoli parlano chiaro, ma perché la macchina di Allegri è diventata quasi perfetta. E all’evoluzione tattica, seguita da quella quella maniacale del risultato è arrivata anche quella della qualità del gioco. Nelle ultime settimane la Juventus dà spettacolo, vince e strappa ogni record possibile, supera con facilità irrisoria ogni tipo di assenza (in un’annata forse da record anche per numero di infortuni) ed infine si esalta con le qualità eccezionali dei suoi campioni e sono sempre più giocate spettacolari quelle che portano ai gol della vittoria col Milan, con il Palermo, con la Lazio.

juveSENZA LIMITI –  Ventitré vittorie nelle ultime 24 partite, 14 di fila allo Stadium (comprare il biglietto è una scommessa facile, ti diverti sempre) 70 punti conquistati in 24 giornate, 2 soli gol incassati nel girone di ritorno (uno su rigore, neanche solare). Per trovare un record nel campionato nazionale che non appartenga alla Juventus ormai si fa fatica, rimane la serie di imbattibilità più lunga nelle mani del Milan (ma siamo in corsa) e poco altro. Tralasciando l’anniversario della farsa calciopoli che costrinse la Juve alla B. I numeri ovviamente non dicono tutto e va rilevato che l’impenetrabilità della difesa bianconera non è chiaramente figlia di un catenaccio o di predilezione per il contropiede. Discende invece dall’avere si quattro supercampioni come Buffon e il suo terzetto difensivo, ma anche da una compattezza tattica che fa si che la difesa non consiste nel difendere il fortino, ma nel togliere agli avversari ogni possibilità di gioco. Con la Lazio il numero di interventi di un annoiato Buffon è stato pari a zero.

IL MIGLIORAMENTO INDIVIDUALE –  Parlando di difesa e di infortuni viene facile rilevare quanto sia migliorato il rendimento del giovane Daniele Rugani, che dalle prevedibili incertezze delle prime apparizioni è passato a rimpiazzare Chiellini con sicurezza da veterano. La ricostruzione fisica di Sami Khedira, sul valore tecnico di eccellenza non c’erano dubbi, ne ha fatto il perno insostituibile del centrocampo con prospettive di stagioni future ancora più esaltanti. Il gioco sulle fasce, chiunque ne sia l’interprete, è divenuto arma micidiale nei successi juventini. E’ stato fuori Dybala, ora è out Marchisio (ahinoi, a lungo), ma in campo ormai non se ne accorge più nessuno. Si possono chiamare riserve Cuadrado che sbanca Milano o Zaza che segna il gol forse decisivo per lo scudetto? Non possono essere coincidenze e non si può chiudere questo pezzo senza ringraziare Max Allegri.

Salvatore Arpaia

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