Non sarà l’attaccante dai famosi 20 gol a stagione che tanto si sperava di acquistare dopo la partenza di Tevez (a quello ci ha pensato Dybala) ma senz’altro l’attaccante croato rappresenta una delle armi in più di questa rinnovata Juventus. Chiamato a sostituire Llorente più che l’argentino, ma avendo sulla carta più mobilità e tecnica del centravanti spagnolo.
GOL DI RAPINA – Il fiuto del gol non gli manca di certo, lo dimostrano le ultime partite in cui è andato a segno, così come la voglia di fare e il mettersi a disposizione della squadra. A volte è stato rimproverato di essere troppo altruista, ripiegando in fase difensiva con il difetto, però, di abbassare troppo il baricentro della squadra. Si rivela comunque autore di buone partite, spesso condite da gol, 9 finora in campionato. Veloce nello stretto, lo dicono i numeri: 6 gol questa stagione arrivati da dentro l’area piccola avversaria.
TITOLARISSIMO – Rapace, pronto a colpire più lesto dei difensori, che spesso non riescono a contenere la sua prestanza fisica. Arrivato in estate dall’Atletico Madrid, dove non ha trascorso una grande parentesi della propria carriera, non ha impiegato molto a prendersi la maglia da titolare, spodestando di fatto Alvaro Morata, che sul finire della scorsa stagione era diventato partner fisso di Carlos Tevez. Voci di mercato parlano di un interessamento per il croato da parte del Tottenham già nella prossima estate, ma l’impressione è che Mario resti sotto la Mole.
IMPRESCINDIBILE – Certo, sarà da vedere come cambierà il reparto offensivo bianconero alla luce del mercato estivo e allora fare le opportune considerazioni. La grande “duttilità” tattica, se così vogliamo chiamarla rappresenta certamente un valore aggiunto per questa squadra. Sponde, abilità nei colpi di testa, fiuto del gol e ripiegamento difensivo sono solo quattro delle sue migliori qualità, non certo comuni a molte prime punte, delle quali la società bianconera non si libererà con troppa facilità.