Dybala, Pogba, Sturaro, Alex Sandro, Lemina, Morata, Rugani e via dicendo. Lo “zoccolo duro” del futuro juventuno risiede nella giovane età di questi calciatori. Elementi validi, affidabili. E, per di più, tutti under 25. Tanto entusiasmo e voglia di apprendere velocemente i dettami dell’allenatore; migliorandosi assieme ai senatori della squadra, giorno dopo giorno. Il segreto della “Vecchia Signora” dimora in un presente fantastico, sebbene in fondo alla strada si possa già intravedere un cammino radioso. Un’aurora senza fine, insomma. Concetto ribadito da mister Massimiliano Allegri ai microfoni di Sky nel post partita di Juventus-Lazio, gara sapientemente gestita durante i novanti minuti disputati allo “Stadium”.
Protagonista indiscusso, ovviamente, Paulo Dybala. Eppure, volendo un attimo entrare nel merito del match, la chiave vincente del successo bianconero andrebbe individuata non solo nell’estro del centravanti argentino. Soprattutto grazie alla collaborazione dei vari Khedira, Barzagli, Buffon, Mandzukic e così via, infatti, il talento dei giovanissimi ha avuto modo di emergere. La rete iniziale di Mandzo, unitamente all’assist decisivo del tedesco ex Real Madrid (anche oggi autore d’una strepitosa partita), conferma il perfetto connubbio tra vecchia guardia e campioni del domani. O meglio, del presente.
In vista della Champions League della prossima stagione, peraltro, poter contare su un gruppo avviato quest’anno – dunque ancora in rodaggio – ma con qualche esperienza maturata (negativa e positiva) permetterebbe al tecnico livornese di aggiungere altri tasselli nel mosaico che tiene in mente. Inutile girarci attorno: questa Juve fa paura a tutti. Il Bayern ha visto i “sorci verdi” nonostante sia passato con merito; ma in Italia – dove forse nessun altro undici titolare è capace di competervi – domina la compagine che meglio esprime i concetti migliori del calcio contemporaneo.
Paolo Panico
This post was last modified on 22 Aprile 2016 - 10:10