Una crescita continua, una sicurezza ritrovata, la juventus sbrana il campionato

Quattro punti per vincere lo scudetto. Matematicamente. La Juventus si appresta a battere il suo personale record di scudetti consecutivi, grazie ad una stagione molto particolare, dal percorso tortuoso, palpitante.

L’inizio non è stato semplice, ma, col senno di poi, è stato molto più naturale del previsto. La rivoluzione dell’organico estiva ha sbilanciato gli equilibri tattici e di spogliatoio, mandando in confusione automatismi, giocatori e allenatore; il modulo ha subito diverse mutazioni, alla ricerca di una diversità vincente come quella dello scorso anno. Pogba, su tutti, soffriva il peso della squadra sulle spalle, Pereyra era un ombra, Morata un ricordo; la difesa, poi, prendeva sempre gol, il centrocampo non copriva. Nel frattempo Sarri costruiva un giocattolino bello da vedere e pure Sousa, nella prima parte della stagione, si divertiva.

goal-cuadrado-derbyIl cambio di passo definitivo è arrivato col derby, a fine ottobre. Cuadrado ha iniziato ad incidere, Dybala cresceva e gli equilibri iniziavano a far rilassare un po’ tutti in campo, soprattutto Buffon che nel corso della stagione ha avuto pure modo di battere il record di imbattibilità della Serie A.

Che è cambiato? Niente di clamoroso. Il gruppo si è calcificato, il 3-5-2 di stampo contiano ha dato sicurezze e la mentalità vincente, caratterizzante del ciclo di quattro campionati vinti consecutivi, è tornata ad esprimersi. Così come sono tornati ad esprimersi gli interpreti in campo, trascinati spesso da un Dybala più determinante del previsto.

La bellezza del Napoli non è bastata. Mancava forse la consapevolezza giusta, la cattiveria. Allegri ha guidato la rimonta in maniera esemplare, trovando nell’1-0 dello scontro diretto il cambio di passo decisivo. Da lì in poi totale controllo, pilota automatico, senza fare prigionieri. Il quinto è vicino, nonostante la bellezza di Sarri.

Roberto Moretti

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