Negli ultimi giorni non si sente che parlare della rivoluzione che, molto probabilmente, avverrà nel calcio: l’introduzione della moviola in campo per ridurre al minimo gli errori arbitrali. Si è anche saputo che l’International Board della Fifa ha indicato l’Italia come culla della nuova era. Il VAR (“Video Assistant Referee”), infatti, dovrebbe essere sperimentato nei prossimi due anni nella nostra Serie B, al fine di perfezionarsi per poi passare ai maggiori campionati europei. La nuova tecnologia dovrebbe decidere i casi di goal/no-goal (sul caso, comunque, è già attiva la “Goal Line Technology”), i rigori, le espulsioni e gli scambi di persona. La vera domanda, però, dopo tutto questo preambolo informativo, è: la moviola in campo riuscirà a spegnere le proteste arbitrali in un paese come il nostro che vive di polemiche?
“CASI LIMITE” – La stessa Ifab ha annunciato in un comunicato che “l’obiettivo non è raggiungere il 100% di correttezza nelle decisioni, ma di evitare chiare inesattezze sul terreno di gioco, quegli errori in buona sostanza che possono cambiare le sorti di una partita, e cioè gol, rigori, cartellini rossi diretti e scambi di persona“. Quindi anche la FIFA avverte i tifosi: gli errori arbitrali ci saranno, ma saranno ridotti di molto. Casi di difficoltà nelle decisioni dei giudici del VAR sono sicuramente i cosiddetti “casi limite”, ovvero i casi che, anche visti e rivisti nelle normali moviole, non riescono a chiarire definitivamente il dubbio. Ricordiamo che i giudici avranno un tempo molto ristretto (circa 30″) per analizzare e decidere il da farsi, quindi aspettiamoci proteste e lamentele anche sulle decisioni prese dall’alto.
UNO SGUARDO INDIETRO: JUVE-ROMA – Di “casi limite” nel calcio ce ne sono stati tanti, e tanti ancora ce ne saranno, ma noi abbiamo deciso di analizzare una partita tanto cara ai tifosi juventini: il pirotecnico 3-2 della Juve sulla Roma nella sfida dello scorso campionato allo Juventus Stadium. Primo caso: calcio di punizione per la Juventus; batte Pirlo. Maicon salta in maniera scomposta e colpisce il pallone con la mano. L’arbitro Rocchi di Firenze assegna una punizione dal limite, ma i giocatori della Juventus gli fanno notare che la linea tracciata dalla bomboletta spray (novità di quella stagione), che delimita la distanza della barriera, e che non può essere superata, è all’interno dell’area. L’arbitro ritorna sui suoi passi e assegna il calcio di rigore tra mille polemiche giallorosse. Le moviole subito si scatenano, e un fermo immagine chiarisce che Maicon colpisce il pallone con la mano, ma salta oltre la linea della bomboletta spray e non si capisce bene se il contatto tra il pallone e la mano del brasiliano sia effettivamente sulla linea dell’area (quindi calcio di rigore) oppure al di fuori. Ora, mettetevi nei panni dei giudici: avrebbero avuto 30″ per decidere (sottolineamo che le polemiche sono durate mesi e che la sicurezza sul caso non c’è ancora) e, ne siamo certi, se avessero scelto di assegnare il rigore sarebbero stati comunque tacciati come filo-juventini, se invece avessero deciso di annullare la decisione arbitrale si sarebbero presi le proteste dei tifosi bianconeri. Caso simile è il secondo rigore assegnato alla Juve, ancora in quella partita: Pjanic stende Pogba, secondo l’arbitro il contatto avviene proprio sulla linea dell’area di rigore e assegna il penalty. Anche in questo caso le immagini non chiariscono bene l’accaduto, quindi i giudici si sarebbero comunque trovati, per la seconda volta, nella stessa partita a decidere su un’azione non sicura. Dopo questi esempi arriviamo dunque al punto di questo articolo: a mio parere la moviola in campo potrebbe aiutare nei “macrocasi”, ma sarebbe comunque aperta a critiche nei casi più spinosi.
ULTIMO, MA NON ULTIMO – Ci rifugiamo ancora in un esempio per ribadire il concetto, ma giuriamo che sarà l’ultimo: ieri sera, allo Stadio Galileo Ferraris di Genova viene annullato un gol a Dodò perché il guardalinee nota un tocco minimo di Quagliarella, e dunque alza la bandierina per segnalare il fuorigioco. Le immagini, però, non chiariscono molto bene se il tocco, in effetti, ci sia stato o no, quindi anche in questo caso la moviola sarebbe servita a poco, in quanto ogni decisione presa avrebbe azionato le polemiche da una parte o dall’altra.
La FIFA, grazie al nuovo Presidente Gianni Infantino, sta cercando di stare al passo con i tempi, e questo è una notizia bella e importante, ma non bisogna dimenticare che, in parte, il bello del calcio è dato anche dalle polemiche post-partita, anche perché, se no, noi giornalisti come faremmo? A parte gli scherzi, siamo curiosi di vedere se il VAR funzionerà o no, soprattutto nei “casi limite”…
Simone Calabrese
This post was last modified on 19 Aprile 2016 - 09:09