Lo scudetto come obiettivo da raggiungere nelle prossime settimane, la Champions da vedere non come un rimpianto per l’attuale stagione ma come un traguardo a cui ambire. Massimiliano Allegri sta preparando minuziosamente il finale di stagione, per evitare di incombere in scivolioni che costerebbero doppio – come da lui stesso affermato in conferenza stampa – e arrivare fino in fondo, sia in Serie A che in Coppa Italia.
Ai piani alti, però, si lavora già per il futuro, per la prossima stagione, con l’intento di migliorare una rosa che ha già dimostrato di essere di grande qualità.
NESSUNA RIVOLUZIONE – L’anno scorso, di questi periodi, di mercato si parlava bene poco, visto e considerato che i bianconeri, oltre che sul piano nazionale, erano impegnati anche su quello europeo, cosa da non sottovalutare. Dopo la fine della stagione, dolcissima in Italia ma molto amara in Europa, Marotta e Paratici diedero vita alla rivoluzione, vendendo Vidal, Pirlo e Tevez, su tutti, e acquistando forze fresche. Ciò che è stato fatto dai vertici della società di Corso GalFer è stato fantastico, perché è stata sostituita una squadra vincente con una altrettanto capace di trionfare, ma non è da ripetere. I bianconeri, infatti,. sono una squadra giovane, all’inizio di un nuovo ciclo, che non ha bisogno di cambiare. Il rodaggio, inoltre, quest’anno ha praticamente portato via due mesi di calcio giocato, perché bisognava entrare negli schemi. L’anno prossimo non ci si potrà permettere di fare tutto questo.
I DUE ASSI – Ed è per questo che, nella sessione estiva, la Juventus non dovrà privarsi dei suoi campioni. Vendere non è proibito, soprattutto se arrivano calciatori di livello superiore, ma quando la rosa comprende gente che gioca a calcio diversamente dagli altri, perché dotata di piedi sopraffini, non è possibile sostituirli. Ecco perché l’arduo compito della dirigenza bianconera sarà quello di trattenere Pogba e Dybala, i due fuoriclasse della rosa bianconera. per vincere non c’è bisogno di sostituire fuoriclasse, ma di aggiungerli alla rosa già esistente. Lo sforzo sarà sicuramente enorme, ma sul campo i risultati si vedranno.
STABILIRSI – È questo, infatti, l’unico modo affinché la Juventus possa stabilirsi nella top 4 del calcio europeo. Quest’anno l’eliminazione è arrivata contro il grande Bayern Monaco di Pep Guardiola, ma la Juventus ha, palesemente, dimostrato di potersela giocare. Una nuova rivoluzione cambierebbe gli equilibri, le carte in tavola, e non c’è un bisogno anagrafico di farlo. La stabilizzazione arriva grazie alla continuità, come dimostrano proprio il Bayern Monaco e il Barcellona, che si ritrovano costantemente a giocarsi la Champions, poiché l’ossatura della squadra è sempre la stessa.
La Juventus, dunque, può e deve puntare in grande. Il grande lavoro svolto, in questi cinque anni, dal comparto amministrativo, unito ai grandiosi risultati raggiunti in campo, le permettono di essere autosufficiente in campo economico, senza l’assoluto bisogno di vendere per rimpolpare le casse. È un obbligo, dunque, prima ancora di comprare, quello di trattenere i propri calciatori. E se, poi, invece di calciatori, ci sono due assi, due fuoriclasse, due che cambiano il ritmo della partita con una giocata, trattenerli è il pilastro che tiene in piedi il palazzo. In poche parole: giù le mani da Pogba e Dybala.
Luigi Fontana (@luigifontana24)
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